Un “Terra Madre Day” speciale

IVREA – Lunedì 10 dicembre sono stati 800 gli eventi in cui le Comunità del Cibo di Terra Madre hanno festeggiato, nei vari continenti, il Terra Madre Day.
Quello svolto in Canavese è stato davvero speciale.
Già la collaborazione fattiva con il Consorzio dei Servizi Sociali IN.RE.TE, la Facoltà di Scienze Infiermeristiche, il Coordinamento Provinciale degli Enti Locali per la Pace, aveva reso possibile un  ampliamento e approfondimento dei contenuti della giornata, a partire anche dal fatto che era la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Così, nel convegno del pomeriggio, Michele Pizzino, coordinatore  degli Enti Locali per la Pace, ha puntualizzato la “questione cibo”, la drammaticità e complessità del “bene comune ” per eccellenza,  che il sistema agro-alimentare mondiale, dominato da poche multinazionali e dalle loro speculazioni finanziarie, ha trasformato in “merce”; con la stridente contraddizione della obesità di massa nei paesi ricchi e della crescita vertiginosa della carenza di cibo nella maggior parte degli altri paesi. Maria Grazia Binda, del Consorzio IN.RE.TE. e Andrea Ardissone di Copernico, hanno poi contestualizzato la questione nella situazione  del Canavese, presentando il Progetto già in corso della Borsa Amica Alimentare che fornisce settimanalmente a 200 famiglie in difficoltà una borsa con gli alimenti basilari, in gran parte  reperiti tra le eccedenze della grande distribuzione e in parte appositamente acquistati.
I momenti più coinvolgenti ed emozionanti sono stati poi quelli in cui Giovanni e Ludovica, responsabili, e Caterina, Simona, Cristian e  Domenico, gli “altrimenti abili” della Cooperativa Sociale “La Lanterna di Diogene” di Solara di Bomporto (Modena), hanno raccontato la loro straordinaria  esperienza, fatta di condivisione di diversità umane, di comune  progettazione economica e sociale, solidale ed efficiente. «Rimarrà a lungo in noi l’emozione provata nell’ascoltare le ragazze down e i ragazzi con problematiche neuro-psichiatriche descriverci le loro
attività nella Cooperativa, nell’orto, nell’allevamento, nell’acetaia tradizionale, nel ristorante, con la piena consapevolezza di fare un lavoro piacevole, condiviso ed economicamente produttivo. Anche il terremoto, che ha gravemente danneggiato la Cooperativa, è stato vissuto come una delle emergenze che la vita qualche volta può presentarci all’improvviso. E, alla sera, nella “Cena delle eccellenze”, abbiamo condiviso alcuni dei cibi cucinati dal Ristorante della Cooperativa, che fanno parte integrante della identità “antropologica” del modenese, quali i tortelloni e l’Aceto Balsamico Tradizionale. Le famiglie dei nostri diversamente abili, strutturate nelle due realtà del “Piccolo Carro” di Chiaverano e di Grama, hanno dato a loro volta un grande e concreto contributo di partecipazione.»
L’incontro del mattino seguente con gli operatori e i diversamente abili del nostro Consorzio IN.RE.TE., non è stato solamente un affettuoso saluto di arrivederci, ma anche un utile scambio e  confronto di esperienze e di progetti.

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