Il Consigliere regionale Roberto Tentoni ha proposto di costituire in Regione un Tavolo per definire un progetto specifico per l’area del Canavese.
«In questi giorni ho letto sui giornali alcune proposte per rilanciare l’economia canavesana, i cui problemi sono iniziati ben prima della profonda crisi internazionale degli ultimi tre anni. L’amico Beppe Pezzetto, Sindaco di Cuorgnè, ha recentemente suggerito l’idea di creare una “Zona franca” nel territorio fra Chivasso, Ivrea e Rivarolo, ovvero un’area con forti riduzioni fiscali e previdenziali per tutte le aziende che vi si insedino e che assumano personale con contratti di almeno due o cinque anni. Sono lieto che una proposta che avevo articolato e sostenuto fin dalla campagna elettorale regionale del 2010 e che avevo poi ripreso, una volta eletto a Palazzo Lascaris, anche con una diretta sollecitazione all’allora Ministro per le Attività Produttive Claudio Scajola, abbia trovato ampi consensi che resistono al mutare di governi e congiunture.»
Per Tentoni «si tratta di un progetto ancora valido, così come ritenevo lo fosse quando l’ho presentato e sostenuto; ma purtroppo alle 23 zone franche attualmente già attive, peraltro quasi tutte nel Meridione eccetto la zona di Ventimiglia, per il momento non se ne aggiungeranno altre.
Lo si evince anche dall’intervento del Ministro dello Sviluppo Corrado Passera, che ha risposto nel merito a un’interrogazione del parlamentare chivassese Renato Cambursano, manifestando la disponibilità del Governo a vagliare progetti specifici per l’area canavesana, quale ad esempio una riduzione integrale degli adempimenti burocratici per le nuove imprese insediate. Il dottor Passera ha vissuto in passato in Canavese, alla Olivetti Personal Computer di Scarmagno, una sua esperienza personale e manageriale (per la verità non proprio felicissima) per cui conosce i nostri problemi e pertanto promette attenzione e suggerisce di avviare progetti specifici con la Regione Piemonte. In questo senso – continua Tentoni – sono disponibile a collaborare per la costituzione di un vero e proprio “Tavolo Canavese” presso gli Assessorati Regionali alle Attività Produttive e al Lavoro, partendo da un progetto che veda da una parte una radicale, seria e concreta semplificazione burocratica per tutte le imprese che vorranno insediarsi sul nostro territorio e dall’altra una serie di sperimentazioni, ad esempio sull’apprendistato e sulla formazione professionale, favorendo un dialogo più diretto e proficuo fra il sistema della formazione e quello delle imprese, le quali ultime continuano a reclamare figure difficili da reperire, soprattutto nel campo tecnico e artigianale. In questo modo, già fin dall’inizio del 2013, dovrebbe essere pronto un progetto di area da sottoporre a Governo, Regione e forze socio-economiche e su cui costruire una sorta di “contratto” per il rilancio e lo sviluppo del Canavese, area nella quale peraltro non mancano realtà industriali e produttive di primo piano e capaci ancora di risultare vincenti e trainanti nonostante la crisi perdurante e durissima.»
Nov 07 2012
Tentoni: “Meno burocrazia e più formazione, un tavolo Canavese in Regione”
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