IVREA – Un incontro-seminario presso la sede di Confindustria Canavese per parlare della nuova Tares che, entrata in vigore nel 2013, ha dettato nuove regole di calcolo circa la tassazione dei rifiuti, a cui le diverse utenze dovranno sottostare. Intorno al tavolo accanto a Paolo Billia, Direttore di Confindustria Canavese, rappresentanti di aziende, l’Assessore alle Finanze del Comune di Ivrea Enrico Capirone e il dirigente del Servizio Entrate Comunali della Città di Ivrea Annamaria Marinaci.
In esame le novità rispetto al passato, alla luce del fatto che il prossimo anno qualcosa potrebbe già cambiare con l’introduzione della Service Tax. Per il capoluogo eporediese, fino a poche settimane fa ancora in regime di Tarsu, che cosa cambierà? Di fatto la tassa che veniva calcolata in base alla superficie (cioè della tariffa a metro quadro) verrà modificata sulla base del concetto “i rifiuti non li fanno le strutture ma le persone”. È stato evidenziato come per le utenze domestiche oltre alla superficie sia stato introdotto il numero dei componenti del nucleo familiare (la persona singola produce meno rifiuti), mentre per le utenze non domestiche, verrà calcolata la “propensione a produrre rifiuti per metro quadro” a seconda della tipologia dell’attività (un negozio di ortofrutta ha maggiore propensione a produrre rifiuti che un negozio di calzature). In tal senso sono state individuate 30 categorie rispetto alle vecchie 22 ed il legislatore ha dettato le regole. «Sono stati cioè stabiliti dei coefficienti sulla base della propensione a produrre rifiuti – ha sottolineato Annamaria Marinaci – La Tares è un’imposizione nazionale su cui sono definite le tariffe; al momento siamo obbligati ad utilizzare i coefficienti imposti.» La novità per la Città di Ivrea, scaturisce di fatto da una domanda, e cioè se gli studi commissionati anni fa a livello nazionale tra nord, centro e sud, sono realistici o meno. «Per questo – ha commentato l’Assessore Enrico Capirone – daremo incarico di realizzare uno studio specifico sui rifiuti in territorio eporediese per avere un dato maggiormente preciso.» E a fronte dell’attuale rallentamento di tutta la macchina burocratica, ha aggiunto: «I Comuni stanno lavorando con una dinamica imposta dallo Stato che impedisce qualsiasi programmazione e strategia. Per la Tares proveremo ad intervenire cercando di renderla il più equa possibile.»
Per il pagamento della Tares sono previste due rate, una entro il 30 ottobre, ed una entro il 16 dicembre. «In caso di particolare difficoltà – ha concluso Annamaria Marinaci – gli uffici hanno mandato di concedere rateizzazioni senza aggravio di interessi e more.» Tra le domande in riferimento alle utenze familiari, il rischio che con la tassazione a persona la raccolta differenziata non venga più effettuata. Situazione che in realtà non farebbe altro che aggravare i costi della raccolta e dello smaltimento e quindi della tariffazione. A tale riguardo è stato sottolineato come Scs (Società Canavesana Servizi) ad Ivrea riesca a mantenere efficienza, costi e livelli di differenziazione paragonabili a realtà che hanno fatto maggiori investimenti. E così come è stato evidenziato sono in corso ulteriori evoluzioni con normative europee, nazionali e regionali secondo cui Scs potrebbe essere inglobata in un sistema regionale: e questo per l’area su cui Scs opera non sarebbe positivo. «In tal senso – ha concluso Capirone – stiamo lavorando per creare alleanze tra realtà virtuose (Ciriè e Pinerolo), per dire che non siamo d’accordo ad entrare nel bacino torinese.»
Karen Orfanelli
Ott 02 2013
Tares: un incontro in Confindustria sulle novità della tariffa rifiuti
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