IVREA – «L’impegno di mio nonno nella Sanità di Ivrea è stato lungo e nella sanità di Ivrea ci ha messo del suo, di tasca propria. Nel 1967, quando già si diceva che l’ospedale eporediese aveva necessità di più spazi, comprò un terreno in zona Lago San Michele che immediatamente donò alla città perché venisse usato a beneficio della sanità. In caso contrario, era l’accordo, la comunità eporediese avrebbe dovuto rimborsare gli eredi. Noi eredi non abbiamo mai voluto nulla, però voglio dar seguito all’intento iniziale di mio nonno».
Lo ha detto Matteo Olivetti, Assessore Comunale allo Sport e nipote di Dino Olivetti a cui è stata dedicata, insieme ai tutti i Benefattori dell’Ospedale, una targa alla memoria.
Lo stesso Olivetti ha spiegato che un ultimo lotto di quel terreno verrà presto messo in vendita per un valore di circa 700mila euro e il ricavato sarà investito nella costruzione del Poliambulatorio. Un’altra parte di quel terreno venne, negli anni ‘80, espropriato dalla Provincia con l’intenzione di costruirvi un istituto scolastico. Cosa che non avvenne mai. «La Provincia due anni fa decise di metterlo in vendita ricavando un milione e 300mila euro – ha detto Olivetti – Come nipote di Dino Olivetti vorrei sapere come quei soldi sono stati impiegati. Ho scritto al presidente della Provincia Antonio Saitta, ma non mi ha mai risposto.»
La replica del Presidente Saitta è giunta poche ore dopo con una mail. «Sono sinceramente stupito – ha scritto Saitta – per le affermazioni rilasciate durante l’inaugurazione del pronto soccorso da parte di un assessore comunale che dovrebbe possedere la conoscenza delle procedure degli enti pubblici, prima di lanciare accuse infondate e francamente inopportune per un pubblico amministratore.»
Attraverso gli atti del Servizio Patrimonio di Palazzo Cisterna, ha fatto ricostruire la vicenda cui l’assessore Olivetti ha fatto riferimento ad Ivrea.
«Si tratta di vicende di oltre quarant’anni fa, nate nel giugno del 1972 quando la Provincia di Torino – spiega Saitta – avviò la procedura di esproprio di un terreno di proprietà dell’ospedale civile di Ivrea per costruire il liceo scientifico e la scuola per geometri. La procedura di esproprio non venne conclusa perché nel 1974 con atto del notaio Pignataro venne formalizzata la cessione volontaria di quel terreno che la Provincia pagò di tasca propria. Molti anni dopo, nel 1988, la Provincia avviò la progettazione dei due istituti di scuola superiore e scelse di costruirli non su quel terreno, bensì nell’area Montefibre.»
Le carte e la documentazione rilevano che negli anni 2000, quando la Provincia di Torino decise di alienare il terreno acquistato nel 1972 dall’ospedale di Ivrea, scrisse all’Asl e al Comune per sondare la volontà di rientrare in possesso di quel bene, ottenendone il diniego.
«Ivrea ha ottenuto dalla Provincia di Torino la realizzazione delle due scuole superiori – conclude Saitta – e sentirmi chiamato in causa oggi, dopo oltre 40 anni, come se la città o la famiglia Olivetti si sentisse defraudata davvero mi lascia a bocca aperta.»
Feb 02 2013
Sulla donazione Olivetti botta e risposta tra l’Ass. Olivetti e il Pres. Saitta
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