In Piemonte sono 342 le specialità: dal Montébore, il formaggio più raro al mondo le cui origini si perdono nei secoli, che viene realizzato miscelando latte crudo vaccino e ovino, al Salame d’la doja, insaccato prodotto con carni suine di prima scelta condite con aglio e vino rosso, dal Ratafià, liquore di ciliegie, alla Cognà, a metà strada tra una salsa ed una marmellata è a base di uva ed è ottima per accompagnare le carni bollite, i formaggi e la polenta, dal Cevrin di Coazze, formaggio a base di latte caprino, fino al Brus, formaggio cremoso, spalmabile e particolarmente gustoso.
“Dietro ad ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà dei nostri territori – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – La necessità è quella di continuare a difendere queste produzioni dall’omologazione. Si tratta di un patrimonio culturale per l’intera collettività che la nostra regione può oggi offrire con orgoglio sul palcoscenico mondiale – continuano Moncalvo e Rivarossa – contando 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc. I prodotti tipici, oltretutto, vengono acquistati come souvenir dal 42% degli italiani in vacanza: questo grazie al fatto che il nostro Paese può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare.”