TORINO – Sono rimasto sorpreso nel vedere affissi, in occasione del Carnevale di Ivrea, cartelli con la scritta “Aranceri in battaglia per l’oncologia”. Evidentemente non deve essere giunto a tutti i cittadini quanto ho avuto modo di spiegare al Sindaco e agli altri amministratori in occasione della conferenza dell’ASLTO4, ma anche quanto ho avuto modo di confermare nella delibera del gennaio scorso: l’oncologia dell’ospedale di Ivrea non è a rischio, non chiude e non ho mai pensato che dovesse chiudere.
La delibera sul riordino della rete ospedaliera assegna a Ivrea la struttura complessa di radioterapia e l’oncologia con posti letto in day hospital e con eventuali posti letto all’interno del Dipartimento in cui sarà inserito il Servizio di oncologia. Questo significa che i pazienti che purtroppo ne necessitano, non dovranno essere trasferiti in altre strutture, ma avranno a disposizione nell’ospedale di Ivrea posti letto ordinari di area medica e chirurgica in appoggio.
Tutto ciò in applicazione della normativa nazionale: il regolamento attuativo del Patto per la Salute (sottoscritto a giugno tra il Governo e tutte le Regioni italiane e che contiene indicazioni che devono essere obbligatoriamente attuate) stabilisce che le divisioni di oncologia con posti letto ordinari possono essere previsti solo nei DEA di II livello. Ivrea che è un ospedale DEA di I livello, mantiene la struttura complessa di radioterapia e questo è l’impegno che ho mantenuto formalizzandolo nella delibera. Dunque, l’oncologia resta e non occorrono battaglie per difendere ciò che non è a rischio.
Feb 17 2015
Saitta agli aranceri: l’Oncologia di Ivrea non è a rischio
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