Regione: modifiche alla Società di committenza regionale

TORINO – La legge finanziaria per l’anno 2013, approvata contestualmente al bilancio di previsione regionale, recepisce alcune importanti modifiche normative alla legge regionale 19/2007 con cui fu istituita la centrale di committenza regionale mediante la costituzione di SCR Piemonte S.p.A.
Tali modifiche prevedono da una parte il rafforzamento del sistema di amministrazione e controllo di SCR, Società di committenza regionale, attraverso una riorganizzazione della governance societaria con l’adozione di un sistema dualistico, dall’altra una ridefinizione della sua missione alla luce degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, che rendono necessario dare un maggiore impulso alla centrale di committenza.
Il nuovo assetto societario prevede, oltre all’assemblea dei soci, un consiglio di sorveglianza, con poteri di indirizzo strategico e di controllo sulla gestione operativa, e un consiglio di gestione, con competenza esclusiva nella gestione sociale e negli aspetti operativi di carattere gestionale, i cui componenti saranno dotati di spiccata professionalità nel settore.
Ciò garantirà un presidio diretto ed un forte impegno da parte della Regione nelle scelte strategiche della società e nella definizione degli obiettivi della centrale di committenza, assicurando al contempo l’indipendenza dell’azione amministrativa.
Per quanto riguarda la ridefinizione della sua missione, ad SCR sono attribuite le funzioni di centrale di committenza e di Stazione Unica Appaltante (SUA), in relazione ai contratti pubblici di forniture, servizi e lavori in favore della Regione e degli altri soggetti per cui svolge le sue attività: ciò al fine di assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici e di prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.
Per garantire la piena efficienza della centrale di committenza e il contenimento dei costi di funzionamento, viene introdotto un meccanismo di autofinanziamento mediante la previsione – che dovrà essere regolamentata con un provvedimento della Giunta regionale – di una commissione sugli acquisti a carico dei fornitori aggiudicatari delle procedure di approvvigionamento e di negoziazione poste in essere da SCR.
«Nel complesso – spiega il presidente Cota – l’obiettivo di questa riforma è quello di valorizzare il più possibile il ruolo di SCR all’interno del sistema di procurement regionale e la sua incidenza sulla spesa complessiva sostenuta sia per il comparto sanitario che per le altre PA che attualmente non sono soggette all’obbligo di utilizzo degli strumenti contrattuali della centrale di committenza.
Oggi l’incidenza di SCR sulla spesa affrontata per il comparto sanitario – precisa Cota – è del 28 per cento, circa 500 milioni di euro l’anno su una spesa complessiva di 1,8 miliardi di euro. La nostra previsione è di poter incrementare tale incidenza fino al 50 per cento entro il 2015, con conseguenti progressivi risparmi sulla spesa sanitaria.»
«Ai fini della razionalizzazione della spesa – aggiunge l’assessore Ghiglia – si dovrà favorire l’utilizzo di tutti gli strumenti di acquisto in materia di contratti pubblici (Accordi Quadro, Convenzioni, Concessioni, Finanzia di progetto) in modo da consentire alla nuova SCR di coprire progressivamente l’intero fabbisogno dei soggetti destinatari. Inoltre – prosegue Ghiglia – bisogna cercare di incrementare il valore della spesa per Enti locali e amministrazioni attualmente in regime di adesione facoltativo, per i quali non vige cioè l’obbigo di rivolgersi ad SCR al di fuori degli acquisti di energia elettrica, gas, carburanti, combustibili telefonia e acquisti sotto-soglia. E’ necessario, a tal fine, un attento monitoraggio dei fabbisogni degli enti locali e un aumento del numero delle gare, anche aggregate, sulla base della loro domanda specifica.»

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