IVREA – 10 novembre 2012: questa è una data molto importante per Intercultura e per tutti quei ragazzi che stanno riflettendo sul cosa comporti partire per studiare all’estero con Intercultura. Significa lasciare il proprio Paese, significa vivere (da figli) presso una famiglia mai conosciuta prima, parlare un’altra lingua, andare a scuola con insegnanti nuovi, sistemi educativi nuovi. Tutto nuovo, insomma. Un’altra vita.
Ecco, e proprio perché è un’altra vita che occorrono ragazzi solidi ed equilibrati, in grado di relazionarsi con coetanei (e non), socievoli, adattabili, integrati nel proprio Paese ed informati del mondo che li circonda. Ragazzi tutto sommato normali ma curiosi, normali ma coraggiosi perché si tratta di abbandonare il certo per l’incerto, di affrontare quella che può sembrare una avventura, ma tutto sotto l’egida di Intercultura, quindi controllati, protetti. Sempre monitorati e seguiti.
La mamma di Luca è sempre stata al fianco del figlio sin dal momento della presentazione della domanda, e adesso è felice della esperienza che Luca sta facendo in Norvegia, dopo essere partito da un paesino del nostro Canavese.
E’ stato detto: “E’ una esperienza che ti cambia la vita”, perché apre prospettive nuove, fa vedere il mondo con occhi nuovi, apprezzare cose alle quali in altri momenti non si sarebbe data importanza alcuna, fare attenzione a piccole cose precedentemente ritenute quasi inutili, insignificanti.
“Caldo, è la prima cosa che ricordo” scrive Francesca, un caldo opprimente alle tre di notte al suo arrivo in India; ma subito dopo ecco i sorrisi, tanti sorrisi. Sorrisi di chi la attendeva, ma anche degli altri.
E sono sempre le persone con i loro comportamenti a colpire Marta, che in Panama, dopo le prime difficoltà di inserimento si rende conto che “solo all’inizio noti le differenze e fai fatica a capire perché si comportano così, poi quando inizi a conoscerli e ad abituarti alla loro cultura, ti rendi conto di quanto sono affettuosi”.
È così che poco per volta si diventa “cittadini del mondo”, in grado di trovarsi a proprio agio in qualunque posto, in grado di rendersi conto che ciò che si riteneva diverso era solo un ulteriore stimolo nel cammino della conoscenza e della crescita.
L’esperienza che Intercultura offre è importante perché ogni studente si mette in gioco pronto ad imparare, a comunicare, a partecipare, a collaborare; il tutto per crescere e diventare adulti proiettati verso il mondo. Ed Intercultura è sempre presente per favorire questa crescita con incontri di vario genere.
A domanda presentata, a selezioni superate i candidati vengono seguiti tramite percorsi di formazione che tendono ad aiutarli a vivere al meglio il periodo all’estero, a sfruttare al meglio le loro capacità potenziali.
Mancano solo pochi giorni ormai, la scadenza della domanda è il 10 novembre.
Per maggiori informazioni:
www.intercultura.it, www.intercultura-ivrea.org
Isa Rancan – responsabile invio centro locale Ivrea e Canavese
i.rancan@live.it tel 0125 617910
Nov 07 2012
Ragazzi pronti? si parte con Intercultura…
Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/home/ragazzi-pronti-si-parte-con-intercultura/12658