TORINO – È stata approvata all’unanimità in Consiglio Regionale la proposta di legge regionale sulla “Disciplina dell’agriturismo”. Tra le innovazioni, la semplificazione della normativa e l’attribuzione della competenza amministrativa agli enti locali.
La norma regola la materia agriturismo, puntando sul territorio: d’ora in poi gli operatori piemontesi dovranno acquistare almeno l’85 per cento dei prodotti alimentari somministrati alla clientela presso altre aziende subalpine e di questa quota, almeno il 25 per cento deve essere di produzione propria. Soltanto il 15 per cento, quindi, potrà essere acquistato nei circuiti di distribuzione differenti. Si prende anche atto che la commercializzazione, la valorizzazione e la fornitura di beni e servizi – ovvero la ricezione e l’ospitalità – prima inquadrate tra le attività industriali o commerciali, sono divenute parte dell’attività agrituristica.
L’intento è quello di normare e di riqualificare l’offerta del settore agrituristico con un’attenzione particolare ai prodotti agricoli locali. La legge riguarda non solo chi fa agriturismo ma una vasta serie di attività connesse all’agricoltura, che oggi in Piemonte agiscono in regime di vacatio legis, rendendo possibili situazioni di concorrenza sleale tra chi ha avviato un’attività imprenditoriale nel rispetto di normative e permessi nazionali, e chi no.
Feb 18 2015
Nuova legge regionale sugli agriturismo
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