TORINO – GUARDA IL VIDEO Il Numero Unico di Emergenza 112 è il numero telefonico a cui si devono rivolgere i cittadini piemontesi per chiedere l’intervento in caso di emergenza: sia di carattere sanitario, tecnico o di ordine pubblico.
Il 112 è entrato in funzione prima in provincia di Cuneo, nel mese di febbraio, poi via via, in tutta la regione. Due le centrali operative: quella di Saluzzo per tutte le province del Piemonte esclusa Torino e quella di Torino per Torino città, la provincia torinese e per la Valle d’Aosta.
La scorsa settimana i sindacati di Polizia, dei Vigili del Fuoco e degli Infermieri, si sono incontrati per un’iniziativa congiunta per un primo bilancio del servizio e per affrontare il tema delle criticità emerse.
Secondo i sindacati “la Centrale Unica di Risposta è un moltiplicatore di sprechi ed inefficienze che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini; l’introduzione di un passaggio in più ha allungato i tempi di risposta, secondo una strategia scellerata che ha di fatto moltiplicato le criticità e i rischi. Le sale Operative non sono semplici centralini, come alcune etichette superficiali hanno sempre lasciato intendere, bensì luoghi strategici, dove le decisioni devono essere rapidissime, con poche notizie a disposizione. Le sale Operative – dicono – cominciano il soccorso all’atto di alzare la cornetta, spesso facendo la differenza tra la vita e la morte, prima dell’arrivo sulla scena.”
Nel corso della mattinata i sindacati hanno voluto dare una prima risposta proponendo una soluzione: istituire una centrale operativa interforze per affrontare le criticità connesse alla soppressione dei numeri 112/113/115/117/118.
Le interviste al Sen. Stefano Esposito e a Stefano Agostinis (Nursind).