RIVAROLO – Un confronto pubblico con la Provincia e un referendum consultivo che dia la possibilità ai Cittadini di Rivarolo di esprimersi sull’argomento, sono due delle proposte che il Comitato Non Bruciamoci il Futuro ha avanzato al Commissario Straordinario Massimo Marchesiello, durante un incontro che si è tenuto martedì scorso.
«Abbiamo esposto al Commissario – spiegano i portavoce del Comitato Gianni Fragale e Danila Tarizzo – quanto è emerso rispetto al progetto originale, ossia che l’impianto non potrà distribuire il calore (quindi operare in assetto cogenerativo) in mancanza di una specifica convenzione tra l’ente pubblico e il privato per attuare l’allacciamento alla rete pubblica del teleriscaldamento (Tlr); che nonostante l’impianto sia privato, sorge in un’area per la quale la 3° variante al Piano Particolareggiato Esecutivo (Ppe) attualmente in vigore e approvato dal Consiglio Comunale del 23-10-2007 , prescrive che “tutti gli interventi sono attuabili dal Comune o da soggetti operanti in regime di partecipazione pubblica o di convenzionamento”; inoltre la filiera locale del legno, – proseguono – che avrebbe dovuto approvvigionare l’impianto, come prescritto nell’autorizzazione, non appare realizzabile e neppure si conoscono la provenienza e i contratti di fornitura della biomassa nella quantità prevista di 200 t/giorno. Infine il progetto originale dell’impianto approvato, con il tempo ha subito delle trasformazioni che appaiono sostanziali e riguardano la filiera locale del legno, il mancato assetto cogenerativo, la grandezza del corpo forno a griglia e caldaia, passaggio a condensatore ad acqua mediante torri evaporative (consumo di acqua da 50.000 mc/anno a 192.960 mc/anno) che ne cambia profondamente l’impatto territoriale. Fermo restando quanto già esposto con nostre lettere del 26-10-2012, del 07-11-2012 e del 20-11-2012 inviate a Comune di Rivarolo e Provincia di Torino (da quest’ultima siamo ancora in attesa di risposta) il Comitato – concludono – ha richiesto e ottenuto l’assenso del Presidente della Commissione straordinaria, Massimo Marchesiello, di farsi promotore di un confronto pubblico con la Provincia di Torino da tenersi prossimamente a Rivarolo.»
Confronto pubblico che era stato richiesto a gran voce anche dai cittadini presenti all’incontro pubblico informativo.
Ma non è finiti qui. Il Comitato ha argomentato la necessità che il Comune sostenga, unitamente al Comitato, la richiesta alla Provincia di Torino , prima di ogni ipotesi di collaudo e avvio dell’impianto, per «obbligare la ditta costruttrice dell’impianto – spiegano Fragale e Tarizzo – a dotare il territorio comunale di centraline per il rilievo di tutti i potenziali fattori inquinanti e a concordare con l’Amministrazione Comunale uno stringente protocollo riguardo il Sistema di Monitoraggio Emissioni (Sme) con sistemi di sicurezze, gestito dall’Arpa Piemonte, i cui dati possano, in ogni momento, essere consultati “on-line” da tutti i Cittadini. Infine, per essere davvero certi che non venga bruciato “altro”, obbligare la ditta costruttrice dell’impianto ad installare un sistema di web-cam che possa permettere di verificare in continuo, “on-line”, che il caricamento nel forno avvenga esclusivamente con biomassa legnosa.»
Al termine dell’incontro il Comitato ha richiesto al Comune se è possibile attuare un “referendum consultivo” e ha sollecitato la Commissione straordinaria a far sì che il Comune “riprenda in mano” le sorti della vicenda, al fine di tutelare la salute pubblica e preservare l’ambiente e la qualità di vita dei Cittadini.
Il Comitato Non Bruciamoci il Futuro è molto attivo anche su Facebook dove recentemente ha pubblicato la cronologia dei fatti al momento noti, circa la storia dell’impianto.
Dic 06 2012
Il Comitato Non Bruciamoci il Futuro propone un confronto pubblico con la Provincia e un Referendum consultivo
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