I rappresentanti delle Componenti, sia di quelle Storiche, sia di quelle legate alla Battaglia delle Arance, hanno nuovamente censurato, così come avvenuto nella riunione dello scorso 17 luglio il metodo adottato dal Cda della Fondazione, che non ha ritenuto utile individuare un momento di confronto prima di procedere alle modifiche statutarie, né accogliere l’invito, formalmente avanzato, affinchè si potesse riaprire un processo partecipativo prima di approvare il testo riformato.
“Avremmo gradito – dice un comunicato delle Componenti – avere l’opportunità di avanzare proposte da sottoporre all’attenzione del Cda, poter indicare come sarebbe stato opportuno prevedere la presenza di due rappresentanti delle componenti, espressione delle diverse anime del Carnevale, quella storica e quella legata alla Battaglia, portatrici di esigenze pratiche differenti. Avremmo voluto continuare a essere inclusi tra gli organi della Fondazione, riconoscimento il cui valore non è soltanto formale. Non si comprende come non essere considerati oggi “interlocutori affidabili” su un tema così importante si concili con l’invito contenuto nel testo modificato di costituire un associazione che raccolga gli stessi attori riconoscendola, per il futuro, come soggetto al quale affidare un ruolo parallelo, di supporto e confronto.”
“La riunione di venerdì sera – rimarcano i presenti alla riunione di venerdì – ha dimostrato una volta di più la coesione tra le Componenti e tra le anime del Carnevale. Sia i rappresentanti delle componenti storiche che quelli della parte legata alla Battaglia delle Arance si sono trovati concordi nel riconoscere che il valore assoluto che si vuole preservare è il Carnevale, che è fatto dall’unione delle nostre azioni e dei nostri ruoli. La parte storica è perfettamente conscia della spettacolare unicità della Battaglia delle Arance, i cui protagonisti non hanno esiti nel riconoscere che il loro ruolo, senza la presenza dei personaggi storici, sarebbe una sterile manifestazione folcloristica priva di valori profondi. Unico ed esclusivo obiettivo è difendere la nostra festa e quanto essa rappresenta per ognuno di noi e per l’intera città di Ivrea; manteniamo fermo il proposito di essere tenuti nella dovuta considerazione e, se questo non dovesse avvenire per il futuro, ne prenderemo atto e adotteremo gli opportuni provvedimenti. Di sicuro, se l’obiettivo dell’attuale vertice di Fondazione era il “Divide et impera”, hanno sicuramente commesso un errore, perché da questa vicenda ne usciamo più compatti e coesi di quanto già non fossimo.”