TORINO – «Costeranno 410mila euro l’anno i venti commissari liquidatori delle Comunità montane piemontesi che la Giunta regionale ha intenzione di nominare nelle prossime settimane. A giorni dovrebbe essere pubblicato il bando destinato a individuare “figure tipo” tra avvocati e revisori dei conti ai quali verrà assegnato un primo incarico semestrale. Una spesa assurda se si considera che gli attuali presidenti, gli assessori e i consiglieri degli enti non hanno mai percepito un euro, sin dall’inizio del loro mandato, il 1° gennaio 2010.» Secondo quanto comunicato due settimane fa, ai membri del Consiglio Uncem dall’assessore agli Enti locali Riccardo Molinari, i commissari liquidatori dovrebbero infatti percepire la metà dell’indennità attribuibile a un sindaco di una città avente la popolazione della Comunità montane.
Ad esempio, il commissario della Comunità montana Valli Orco e Soana (11 Comuni e 8mila abitanti) percepirà 1.255 euro lordi al mese, per complessivi 15.060 euro l’anno. Il commissario della Comunità montana Valli Chiusella, Sacra, Dora Baltea Canavesana (25 Comuni e 22.700 abitanti) riceverà 1.395 euro l’anno per complessivi 16.740 euro in un anno.
«Si tratta di spese e scelte evitabili per la Regione e per la comunità piemontese – spiega Lido Riba, presidente Uncem Piemonte – Intanto perché è assurdo liquidare enti come le Comunità montane che oggi continuano a lavorare assicurando servizi ai cittadini e progetti per lo sviluppo del territorio, generando 80 milioni di euro complessivi di fatturato. In secondo luogo perché è dannoso liquidare gli enti se prima non sono nate le Unioni montane di Comuni previste dalla legge 11 del 2012. I commissari devono gestire la fase di transizione, non l’azzeramento. Distruggere serve a niente. E il processo, una volta innescato, è irreversibile. Anche i tempi ci preoccupano. Non basteranno sei mesi. Si tratta di un lavoro che durerà anni e non produrrà risultati in termini di risparmio. Anzi, sono i 410mila euro l’anno che vanno risparmiati.»
«Chiediamo alla Giunta e al Consiglio regionale di intervenire per fare chiarezza sui costi dei commissari e spiegare ai piemontesi che la montagna ha bisogno di efficienza, di migliorare servizi e creare opportunità”, prosegue Riba. “Blocchiamo subito azioni che di certo non farebbero brillare la Regione per lungimiranza – sottolinea il presidente Uncem – Abbiamo già proposto altre concrete soluzioni a costo zero per dare al Piemonte, non solo montano, un sistema istituzionale e associazionistico comunale capace di interpretare i bisogni dei cittadini e rapportarsi efficacemente con l’Europa. Diamo certezze alle 430 unità personale oggi impegnate nelle Comunità montane, senza ingannarle. E rispettiamo anche gli attuali amministratori degli enti sovracomunali montani, che dal 2010 prestano il loro servizio senza percepire un euro, con una serie di responsabilità enormi, con sfide e problematiche alle quali fare fronte, sottraendo tempo a famiglia e lavoro, solo mossi dalla passione e dalla determinazione di fare il bene del loro territorio.»
Giu 13 2013
I 20 Commissari delle Comunità Montane costeranno 410mila euro l’anno
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