Una mostra ricorda Farassino, il poeta di Porta Pila amico di De Andrè.
TORINO – “Ël 6 ëd via Coni, l’é na cà veja che gnanca na volta, l’era nen bela”; così comincia una delle canzoni più conosciute di Gipo Farassino, nei pressi di Porta Palazzo, a Torino, dove tutto ebbe inizio e dove il musicista nacque.
Uno dei più importanti cantautori piemontesi proveniva da uno dei quartieri più poveri della città, ma fu proprio questa condizione a diventare la sua fortuna, ad essere protagonista delle sue canzoni sia in torinese che in italiano.
A lui è dedicata la mostra “Gipo Farassino. L’uomo, l’artista, il politico”, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con la “Fondazione Caterina Farassino”, creata nel ricordo della figlia prematuramente scomparsa.
L’inaugurazione si terrà a Torino, mercoledì 21 novembre, alle ore 17, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea regionale. Parteciperanno l’altra figlia dell’artista, Valentina, Presidente della Fondazione e il giornalista Bruno Quaranta.
La mostra sarà invece visitabile presso la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” di via Confienza 14, dal 22 novembre all’8 gennaio.
Gipo ha attraversato i momenti più difficili della storia del nostro paese, le contestazioni del Sessantotto, quelli bui all’inizio degli anni ottanta, sapendo raccontare con un sorriso dolce-amaro ciò che stava succedendo nella sua città di operai, di quelli che avevano il Sangone come unico mare e che sognavano il riscatto dalla loro condizione.
Dal 1987 al 1994 è stato segretario della Lega Nord Piemont, entrando successivamente alla Camera dei Deputati e poi nel Parlamento europeo. Assessore regionale all’Identità piemontese, nel 2005, proprio dopo la morte della figlia, decise di tornare al suo primo amore, la musica.
Nov 20 2018
Gipo: l’uomo, l’artista e il politico
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