TORINO – Aprire un tavolo di confronto che permetta di rivedere la legge regionale sulle ludopatie per tutelare il diritto alla salute dei giocatori senza però dimenticare il diritto al lavoro per un settore che oggi rischia di non riuscire a sopravvivere.
È quanto hanno chiesto durante un’audizione in Consiglio regionale i rappresentanti di Assotrattenimento (associazione degli operatori dell’intrattenimento e del tempo libero) che rappresenta gli operatori del gioco lecito.
È stato sottolineato come la legge regionale 9/2016, che si proponeva di contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, non ha ridimensionato di fatto il giocato, ma ha solo spostato i giocatori da un gioco all’altro, penalizzando in particolare le macchinette a moneta Awp con esiti assai negativi per un intero settore imprenditoriale e per l’indotto di bar e tabaccherie. Secondo i dati di Assotrattenimento, confrontando la raccolta nel periodo 1° settembre – 31 dicembre 2017 e dal 1° gennaio 2018 – 30 aprile 2018, ovvero prima e dopo l’azzeramento della rete generalista delle newslot nei bar e nelle tabaccherie, si è verificata una flessione del 28,2% per le Awp compensato però dall’aumento di performance di altri prodotti di gioco quali Gratta e vinci (+11,8%), Vlt video lottery terminal (+8,94%), Bingo di sala (+1,69%) e Lotto e 10 lotto (+10,5%).
Durante l’incontro moderato dal presidente del Consiglio Nino Boeti e alla presenza dell’assessore alla Sanità Antonino Saitta e dell’assessora al lavoro Gianna Pentenero, è intervenuto il consigliere Andrea Tronzano (FI) che ha proposto un sopralluogo nei luoghi di lavoro degli associati, suggerendo inoltre una verifica degli effetti della legge in questione da parte del Comitato per la qualità della normazione, partendo dai dati a disposizione dell’assessorato alla Sanità. La necessità di intervenire per inserire dei correttivi è stata riconosciuta dal consigliere Luca Cassiani (Pd) anche allo scopo di evitare l’affermazione di un proibizionismo che ha come effetto quello di favorire mafie ed illegalità.
Disponibilità per la valutazione di un’ipotesi migliorativa della legge è stata espressa anche da parte del capogruppo del Pd Domenico Ravetti, che ha pur sottolineato le difficoltà per il legislatore regionale, correlate alle posizioni contradditorie che sul tema emergono a livello di governo nazionale.
“La legge regionale sul gioco d’azzardo è un’eccellenza di carattere nazionale che molte regioni ci invidiano e prendono ad esempio – dice invece Giorgio Bertola, Consigliere regionale M5S Piemonte – È impensabile un tavolo per riscrivere la legge, rispediamo al mittente la proposta di Assotrattenimento ed auspichiamo che Chiamparino faccia altrettanto nonostante in passato abbia dimostrato di essere fin troppo sensibile alle istanze delle lobbies del gioco.”
Lug 05 2018
Gioco d’azzardo: la legge regionale è da rivedere?
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