TORINO – “Sul progetto dell’impianto fotovoltaico che occuperebbe 72 ettari di suolo fertile nella porzione di demanio militare della Riserva Naturale della Vauda il parere della Provincia è negativo. Lo abbiamo comunicato ufficialmente il 10 luglio scorso a tutti i soggetti interessati e siamo in attesa di eventuali osservazioni. Entro fine mese la Giunta Provinciale esprimerà con un atto formale un parere negativo sul progetto, che riteniamo fondato sia dal punto di vista tecnico che giuridico”: lo ha annunciato il Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, intervenendo al Circolo dei Lettori alla conferenza stampa durante la quale il Presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese, ha presentato una lettera-petizione inviata ai Ministri della Difesa, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole e Forestali.
Nella lettera, che ha come primo firmatario il fondatore di Slow Food Carlin Petrini, si chiede al Governo di rimettere in discussione il progetto presentato dalla società Difesa Servizi spa, che prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 41 Megawatt.
“Ancora una volta, la Provincia di Torino, mette in pratica il principio della difesa dei suoli liberi a potenziale o attuale utilizzazione agricola stabilito dal Piano Territoriale di Coordinamento approvato dalla Giunta e dal Consiglio Provinciale nel 2011. – ha sottolineato il Presidente Saitta – Non è in discussione la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, così come non lo era due anni fa il progetto di un nuovo insediamento dell’Ikea nell’area metropolitana torinese: è solo una questione di localizzazione. La Provincia non può che assolvere al proprio compito istituzionale di tutela dell’ambiente e dei suoli fertili”.
Il Presidente Saitta ha inoltre affermato che “la mobilitazione della popolazione locale contro il progetto fotovoltaico nella Riserva della Vauda dimostra che la politica, a livello nazionale e locale, deve ascoltare maggiormente la voce di un opinione pubblica che dimostra una crescente e sempre più diffusa sensibilità ambientale. Su temi come la tutela del suolo la risposta che la politica deve dare consiste nella capacitò di fissare regole certe e di farle rispettare”.
“Il Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola in Regione Piemonte – dice Monica Cerutti – ha più volte sollevato la questione, l’ultima volta martedì scorso quando ci è stata data risposta ad una interrogazione che poneva in evidenza la contraddizione tra il progetto del fotovoltaivo e la presenza del parco della Vauda all’interno di un progetto europeo sulla conservazione del paesaggio. Abbiamo apprezzato l’impegno del Presidente della Provincia Antonio Saitta e auspichiamo che anche la Regione Piemonte assuma finalmente una posizione chiara e non si comporti in modo pilatesco. Bene anche la scelta di Slow Food di appoggiare questa battaglia: la società civile ha l’obbligo di difendere i beni comuni e l’ambiente è uno dei principali.”
“Avendo già presentato alcuni documenti in Parlamento – dicono l’on. Francesca Bonomo e l’on. Silvia Fregolent – vorremmo sollecitare a non strumentalizzare a fini elettorali la vicenda, perché una soluzione che vada incontro alle esigenze dei cittadini, coinvolti soprattutto grazie alla tenacia delle associazioni, in particolare il Movimento Spontaneo Canavesano per la Tutela dell’Ambiente e quello a tutela della Vauda, può e deve essere cercata da tutti i rappresentanti delle istituzioni. Insieme ai consiglieri regionali PD e con il coinvolgimento della maggioranza stiamo cercando di proporre un concambio al Ministero della Difesa, tra le ipotesi infatti si è parlato anche dell’Amiantifera di Balangero. Proprio ieri infatti abbiamo incontrato la Sottosegretaria Pinotti che fin dall’inizio si era resa disponibile per trovare una soluzione alla questione.”