PARIGI – È morto il 13 gennaio, all’età di 83 anni Jackie Clerico, valsoanino, uno dei “padri” del tempio del can-can parigino, il Moulin Rouge.
Clerico prese la direzione del celebre locale sul Boulevard de Clichy, a Pigalle, nel 1962, seguendo le orme del padre. Jacky Clerico ha gestito quel tempio del divertimento e della trasgressione per decenni, prima del naturale passaggio di consegne al figlio Jean-Jacques, designato erede delle fortune di famiglia già dal nonno Joseph.
La famiglia Clerico è un simbolo in Val Soana, simbolo dell’emigrazione all’estero, ma, nel contempo, del forte legame con la propria terra.
Tanto che alla fine degli anni ’60 fu proprio la famiglia Clerico a fondare l’Hotel Gran Paradis di Campiglia Soana, il complesso alberghiero che non di rado ospitava le ballerine di “cancan” che arrivavano direttamente da Parigi. Ed in Val Soana, a Campiglia, Jacki e la sua famiglia tornavano spesso: sempre a San Giovanni e per i Santi.
Nel 2010 il Concert dla Rua di Pont venne dedicato proprio ai Clerico, al Moulin Rouge ed al can can. Fu una serata indimenticabile per Pont e per la famiglia della Val Soana: “La notte del Moulin Rouge”.
In quella occasione erano presenti Jacki ed il figlio Jean Jacques Clerico, i discendenti di Giuseppe “Joseph” Clerico, partito alla volta della Francia più di un secolo fa.
“Joseph” giunse come tanti altri a Parigi e come loro girò per le vie della grande città con la “berci” a spalle gridando “vedrier”; divenne ben presto un piccolo impresario ma cambiò attività restando con i vecchi colleghi per i quali aprì un ristorante senza pretese ma curato e all’altezza delle loro povere tasche. Le cose gli andarono bene, ma lo aveva affascinato la festosa e luminosa vita parigina: vi si avvicinò, la conquistò, ne divenne un re. Il “Lidò” e il “Moulin Rouge” furono il suo regno sul cui palcoscenico si esibirono le più belle donne dello spettacolo, sotto gli applausi del bel mondo finanziario, politico, artistico di un’Europa assetata di novità e di luci, dopo la lunga, buia, paurosa parentesi della guerra. Attorno a quelle musiche scatenate che ritmavano lo svolazzare di piume e di gambe, nelle prime file, spesso erano anche amici della Valle Soana, ospiti del “Commendatore” che si sentì sempre affettuosamente uno di loro, che rimase sempre un poco un ragazzo e molto un “vedriat”.
«I Clerico sono un motivo di orgoglio e di onore per le nostre vallate e per tutti gli emigranti – aveva detto in quella occasione il Presidente della Comunità Montana Valli Orco e Soana, Danilo Crosasso – Ma quello che più importa è che sono rimaste persone semplici, amici con cui è sempre possibile ritrovarsi per bere un caffè.»
I Clerico gestiscono, oggi, un impero economico: sono circa 400 i dipendenti del Moulin Rouge, ma l’indotto dell’importante locale di Parigi dà lavoro a circa 1500 persone. Una ottantina le ballerine, delle quali 50 in scena ogni sera. E arrivano da tutto il mondo come la bruna australiana e la bionda inglese che si esibirono a Pont nel 2010.
Jackie Clerico tornerà a Campiglia Soana, lunedì prossimo, per i funerali. Riposerà nella tomba di famiglia accanto ai genitori e alla figlia Cristiana, morta anche lei il 13 gennaio di quattro anni fa.
Gen 17 2013
È morto Jackie Clerico, il “padre” del Moulin Rouge
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