L’annuncio è stato dato in latino, durante il Concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Secondo quanto si è appreso il Papa ha detto: “Sento il peso dell’incarico, vado via per il bene della Chiesa. Vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero. Chiedo perdono per tutti i miei difetti”. Per il Cardinal Sodano si tratta di “un fulmine a ciel sereno”.
Parlando dell’annuncio Padre Lombardi ha riletto alcuni dei passaggi letti al Consiastoro dal Papa: “Ho esaminato la mia coscienza davanti a Dio e sono giunto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare il mio ministero. Per governare la barca di San Pietro è n0ecessario il vigore nel corpo e nell’anima.”
I commenti in Piemonte
Poche volte, nella sua storia, la Chiesa è stata chiamata a vivere momenti come questo. Il Papa, nel pieno delle sue facoltà personali e dei suoi poteri, annuncia le dimissioni, creando una situazione assolutamente inedita. Al di là delle tante informazioni e discussioni io credo, carissimi, che è prima di tutto nella preghiera che dobbiamo
accogliere questa notizia.
Preghiera per la persona del Papa innanzitutto. Quali che siano le ragioni che hanno accompagnato Benedetto XVI a una decisione di tale portata noi vogliamo essere vicini a lui, nell’intimità di Dio, a chiedere conforto, speranza, consolazione: per lui e anche per noi, che ci ritroviamo, davvero, “orfani” di un pastore che è per noi padre amorevole e amabilissimo. Lo dico per me prima di tutto: lui mi ha scelto come vostro vescovo, mandandomi a una comunità che conoscevo poco ma che ho imparato ad amare.
Ma per la Chiesa e l’intera comunità civile torinese Benedetto XVI è il grande Papa venuto pellegrino alla Sindone il 2 maggio 2010. Ho sentito il calore di quell’incontro ben vivo in mezzo a voi, insieme con la memoria di un abbraccio che aveva toccato tutti: da chi vive al Cottolengo ai giovani, dai pellegrini della Sindone alle migliaia di torinesi che hanno voluto vivere quel giorno straordinario vicino a lui. Per quella giornata, come per tutto il suo magistero, la nostra riconoscenza è grande.
Oggi noi ci ritroviamo nello sconcerto e nella tristezza, ma il
Signore ci aiuterà a comprendere meglio la grandezza del gesto che il Papa ha compiuto: la sua disponibilità senza limite a fare la volontà di Dio.
Ringraziamo, dunque, Benedetto XVI perché con questa decisione coraggiosa ci dice, in modo luminoso, tutta l’umiltà e tutto l’amore per la Chiesa che egli ha vissuto, nella sua vita di prete, professore, vescovo, cardinale, Papa.
Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino
Carissimi Confratelli, Sorelle, membri tutti della Famiglia Salesiana, Amici di Don Bosco, Vi saluto con il cuore di Don Bosco, dal Messico dove sono venuto per la celebrazione del Giubileo d’Oro dell’Ispettoria di Guadalajara, mia Ispettoria di origine.
Anche se profondamente sorpresi della notizia appena ricevuta circa la decisione del Santo Padre, Benedetto XVI, di presentare la sua dimissione dal continuare a guidare la “Barca di Pietro” e a confermare i suoi fratelli nella fede attraverso l’annuncio del Vangelo, la sua testimonianza di vita, la sua sofferenza e la preghiera, restiamo edificati da questo esemplare e profetico gesto.
Nel presentare la sua dimissione, motivata dalle ragioni dell’età e della stanchezza, conseguenza della sua sollecitudine nell’accompagnare la Chiesa in un periodo caratterizzato da profondi e rapidissimi mutamenti Sociali, che hanno a che vedere con la fede e la vita cristiana, che richiedono grande energia fisica e spirituale, il Santo Padre confessa di essersi messo in atteggiamento di discernimento davanti a Dio.
La sua decisione è frutto dunque della preghiera ed è un segno esemplare di obbedienza a Dio! Un tale atteggiamento non può che destare la nostra più grande ammirazione e stima.
Si tratta, ancora una volta, di un tratto spirituale tipicamente suo: l’umiltà, che lo rende libero davanti a Dio e agli uomini e rende palese il suo senso di responsabilità.
Mentre esprimiamo al Santo Padre, come avrebbe fatto Don Bosco, tutta la nostra gratitudine per la generosità con cui ha servito la Chiesa e ha fatto sentire la sua paternità nei confronti della nostra Famiglia, lo accompagniamo in questa fase della sua vita con il nostro grande affetto e la nostra preghiera.
Sin d’ora preghiamo per la Chiesa, invocando lo Spirito Santo, affinché sia Lui a guidare questo momento di conclusione di un pontificato e di convocazione e celebrazione del Conclave.
Affidiamo a Maria Immacolata Ausiliatrice, in questa memoria della Madonna di Lourdes, il Santo Padre e tutta la Chiesa. Ella continuerà a manifestarsi, come sempre lungo la storia, madre e maestra.
In comunione di cuori e preghiere.
Don Pascual Chávez V., SDB
Rettore Maggiore alla Famiglia Salesiana
Benedetto XVI ha compiuto una scelta sicuramente meditata e di grande responsabilità nei confronti della Chiesa, una scelta che commuove e può forse lasciare sconcertati coloro che hanno conosciuto e apprezzato l’energia e la lucidità con cui guida da quasi otto anni la Chiesa cattolica, ma che deve essere rispettata come il supremo gesto d’amore di un Papa che sarà ricordato nella storia, e non solo per questo gesto”.
“Il Consiglio regionale negli ultimi anni ha avuto l’opportunità di incontrare il Papa, nel settembre 2010 a Castelgandolfo, con un concerto organizzato per il quinto anno di pontificato, e nel marzo successivo, per un’udienza nella Sala Nervi. In entrambe le occasioni abbiamo potuto osservare la grande attenzione che Sua Santità poneva nei confronti di tutti i suoi interlocutori.
Valerio Cattaneo
Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte
Difficile e delicato commentare un gesto di portata storica come la scelta del Papa Benedetto XVI. Non mi sento all’altezza di farlo, posso solo rispettare come cattolico la sua decisione. Come amministratore pubblico ricordo con gratitudine gli ultimi incontri con il Pontefice sul nostro territorio, quando è stato a Torino per l’ostensione della Sindone e l’incontro con i giovani nel 2010 e l’anno prima la tappa a Romano Canavese.
Antonio Saitta
Presidente della Provincia di Torino