Consigli comunali aperti: mozione respinta (Guarda il video)

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IVREA –  Due mozioni a firma del consigliere Bruno Tegano, con al centro i quartieri della città, in cui si chiede l’istituzione della Commissione dei quartieri, per verificare direttamente sul posto, si legge nel documento, “le problematiche in particolare sulla viabilità, sui servizi e sulla vita sociale, con un numero di componenti pari ai gruppi consiliari, per trasmettere entro tre mesi al Consiglio Comunale la relazione conclusiva”, e la programmazione negli stessi quartieri, a rotazione, di Consigli Comunali aperti, da convocare trimestralmente, a cui possono intervenire tutti i residenti. Discusse in aula le due mozioni sono state entrambe respinte. A più voci l’inutilità che ne deriverebbe dalla loro istituzione. Certo un tema importante all’attenzione dell’amministrazione, ma sul quale ha commentato la Consigliera Vittonatto (PD): «Abbiamo già istituzionalizzato interventi periodici improntati sul dialogo e lo spirito di collaborazione. È già compito, inoltre, di ciascun consigliere quello di farsi portavoce delle problematiche dei cittadini. Mi sembra una sorta di campagna elettorale.» Della stessa idea il Consigliere De Paoli (PSI) che ha ricordato i grandi passi avanti fatti in questi anni in termini di dialogo e collaborazione con i cittadini e l’istituzione di una commissione risulterebbe essere inutile. Un pizzico di ironia invece nelle parole del Consigliere Petrachi (Lista Coda) sul tema del consiglio comunale aperto: «Sono d’accordo – ha detto – purchè non venga portata la “clacque”, così come accaduto alla Centro La Serra, dove più che un consiglio comunale aperto sembrava tutt’altro.» Il riferimento è all’incontro tenutosi mesi addietro sulla sanità, dove a farla da padrone, chi lo ricorda bene, erano stati comportamenti poco eclatanti, un rimbalzo di colpe e responsabilità poco costruttivo, rivolto a puntare il dito più verso una classe politica, piuttosto che su un’altra, dove tutto sembrava, pur che la volontà di discutere un problema. Difficile dimenticare i fischi, e i toni assunti, quando a prendere la voce in quell’occasione fu il Consigliere della Lega Nord Giglio Vigna, a cui da parte del Presidente Perinetti era stata tolta la parola perché fuori tempo. Quell’appuntamento fu l’occasione per il Consigliere regionale Stefano Lepri Lepri per dire: «Oggi si rischia di parlare ma non di ascoltarci. Ancora oggi è prevalsa la demagogia ma non la disponibilità all’ascolto.» E quanto ricordato da Petrachi ha creato qualche disappunto, anche se, ha ammesso Perinetti, «c’era stata un po’ di ”gazzarra”, ma questo è il rischio dei consigli comunali aperti.»
A ribattere il consigliere del Pdl Gilardini: «Non è la paura di gestire la partecipazione, ma cercare di evitare di confondere la partecipazione con un’organizzazione stessa delle clacque.»
«Rivendico, forte della laurea in medicina, il diritto di sorridere quando sento cose che non stanno nè in cielo, nè in terra – ha sottolineato il Sindaco Carlo Della Pepa – Credo che nessuno dei consiglieri abbia organizzato delle clacque. Le osservazioni fatte, sono sempre state correlate alle cose dette. Poi, sono d’accordo che norma di buona educazione è far si che nessuno interrompa nessuno.» La replica di Petrachi: «Forte di altrettanta laurea in medicina, lei ha sorriso quando le feci rilevare che aveva usato le mie stesse parole e quindi la sua incongruenza. Questo glielo dico da collega a collega, forte della stessa laurea con differente specialità.» Favorevole alle forme di partecipazione, ma solo se hanno una loro efficacia, il Consigliere Alberton, ma un incontro di quartiere permette già di raccogliere istanze e riportarle. Ma quello che il Consigliere Sessano concorda con Tegano, firmatario della mozione,  è «l’invito a noi consiglieri di fare di più il nostro mestiere ed essere maggiormente da collante fra città e Consiglio comunale.”

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