TORINO – Oltre la metà dei torinesi utilizzerà i saldi, mentre diminuisce ancora lo scontrino medio: sono questi i due risultati più significativi che emergono dal tradizionale sondaggio telefonico effettuato dalla Confesercenti presso un campione casuale di 150 famiglie e da una serie di colloqui con i commercianti, in vista dei saldi invernali che iniziano sabato 5 gennaio.
Raggiungono il 56,7% coloro che dichiarano che faranno acquisti, mentre la percentuale di quanti dichiarano che non utilizzeranno i saldi è in ulteriore ascesa (40,1%) dopo che in occasione dei passati saldi estivi era già arrivata a oltre un terzo (34,9%); sempre basso (3,2%) il numero degli incerti
Fra chi dichiara che farà acquisti, aumenta ancora di qualche punto (67,8%, contro il precedente 60,4%) la percentuale di chi aspetta i saldi per effettuare spese non fatte in precedenza o rimandate. Diminuisce, perciò, al 32,2% il numero di quanti dichiarano l’intenzione di fare acquisti aggiuntivi a quelli già effettuati in periodo normale.
Quanto allo scontrino medio, aumentano di oltre sette punti coloro che spenderanno meno di cento euro (37,2% contro il 30,2% precedente) e diminuiscono di poco quanti spenderanno oltre 500 euro (16% contro 16,2%). In diminuzione le fasce intermedie (100/250 euro al 23,9% e 250/500 al 22,9%), in occasione degli ultimi saldi entrambe sopra il 25%.
Anche le risposte dei commercianti non sono particolarmente ottimistiche: la maggioranza degli interpellati si aspetta un calo degli acquisti, ma anche che i saldi costituiscano comunque l’occasione per rimediare almeno in parte a una stagione difficile. In compenso, dato l’alto livello di invenduto – aggiungono i commercianti – i clienti avranno un’ampia scelta di taglie, modelli e colori. In molti – considerata la situazione – prevedono la possibilità di alzare lo sconto, che quindi in molti casi potrà anche essere superiore a quello medio (30%) solitamente praticato in occasione di saldi e promozioni.
«Si tratta – commenta Antonio Carta, Presidente della Confesercenti – di dati non sorprendenti, data la situazione delle famiglie. Anche tenendo conto del fenomeno dei cosiddetti presaldi, che ha ormai preso piede, si tratta di dati preoccupanti, che si aggravano di stagione in stagione. Anche la tredicesima viene ormai destinata in gran parte a scopi diversi dai consumi; particolarmente quest’anno l’Imu e gli aumenti annunciati di tante tariffe non inducono certamente i consumatori a spendere, come sarebbe auspicabile. Tuttavia, stando alle risposte dei consumatori, i saldi rappresentano ancora un’occasione di acquisto significativa e il calo denunciato nelle risposte è meno grave di quello riscontrato negli andamenti delle vendite negli ultimi mesi. C’è da sperare, quindi, che i saldi rappresentino comunque una boccata d’ossigeno per un settore – come quello di abbigliamento e calzature – particolarmente colpito dal calo delle vendite.»
I dati
1 Utilizzerà i saldi quest’anno?
– Sì: 56,7%
– No: 40,1%
– Non so: 3,2%
2 Che tipo di acquisto sarà il Suo?
– Sostitutivo di spese non fatte o rimandate: 67,8%
– D’impulso / edonistico e quindi “aggiuntivo”: 32,2%
3 Quale sarà la Sua spesa media per i saldi?
– Sotto i 100 euro: 37,2%
– Da 100 a 250 euro: 23,9%
– Da 250 a 500 euro: 22,9%
– Oltre 500 euro: 16,0%