Coldiretti al Brennero per smascherare il “fake in Italy”

Cosce di maiale danesi dirette a Modena che rischiano di diventare prosciutti italiani, uva indiana spedita a Novara, frutta sudafricana proveniente dalla Moldavia con direzione Sicilia, preparati industriali a base di uova fatti in Polonia e attesi a Verona. Ed anche un tir carico di grano senza tracciabilità. Sono solo alcuni esempi del “fake in Italy” scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove Coldiretti Piemonte è presente con migliaia di agricoltori, giovani imprenditori e dirigenti insieme al Presidente regionale, Cristina Brizzolari, al delegato confederale, Bruno Rivarossa, e a tutti i direttori e presidenti delle federazioni provinciali per fermare con il supporto delle forze dell’ordine i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero. Una mobilitazione per dire stop all’invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l’avvio di una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea.

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