di Mario Damasio – 31/05/2012
Da ieri Asa Secur Service, l’istituto di vigilanza acquisito da Asa 5 anni fa, non esiste più.
La licenza è stata restituita alla Prefettura di Torino visto che la stessa ha respinto la richiesta di rilasciare la licenza all’unica azienda seriamente interessata all’acquisizione di Asa Secur Sevice, la FM di Torino.
Non c’erano altre strade. E per i dipendenti, una decina, si apre ora la mobilità, che significa il passaggio precedente alla perdita del proprio posto di lavoro. Comunque sono andati in fumo cinque anni di lavoro.
Ancora una volta una sconfitta per il territorio canavesano?
Certamente sì, le possibilità di crescita c’erano tutte ed erano evidenti. Da tempo era stato proposto alle amministrazioni comunali che fanno parte del Consorzio Asa un Progetto di Sicurezza Integrata. Risultato: nessun contratto stipulato nell’area del bacino Asa fatta eccezione per il tribolato contratto con Castellamonte che per giunta è stato disdetto circa tre mesi fa. L’unico cliente era stato trovato al di fuori del consorzio: il Comune di Agliè.
Altro che parlare di sicurezza dei cittadini e di prevenzione dei fenomeni di microcriminalità.
Il territorio ed i nostri sindaci ancora una volta si sono dimostrati quello che sono: incapaci di avviare progetti in grado di sviluppare economia, attraverso una rete di rapporti che dovrebbe essere l’elemento vincente di una comunità unita. Lo dimentichiamo sempre: qui l’unione non fa la forza. Non l’ha mai fatta. Fa invece delle vittime. L’ultima è Asa Secur Service.
L’articolo completo su La Gazzetta del Canavese in edicola da giovedì 31 maggio
