Approvati Bilancio e Finanziaria della Regione Piemonte

TORINO – Incremento dello 0,4% per i redditi sino a 15 mila euro e fino all’1,1% per quelli sopra i 75 mila. Sono le nuove aliquote dell’addizionale Irpef regionale contenute nel bilancio previsionale del 2013 della Regione Piemonte, approvato con i soli voti della maggioranza dall’Aula di Palazzo Lascaris. Nello stesso bilancio sono previste risorse per oltre 11 miliardi 386 milioni e 558 mila euro.
Nell’articolato viene anche completata anche la ripartizione delle risorse spettanti a ogni singola direzione regionale.
È inoltre previsto l’assorbimento delle passività pregresse degli ultimi anni, in modo da stabilizzare il bilancio e risanare i conti.
Dall’assessore Pichetto-Fratin l’impegno a non produrre altro debito nel corso dell’anno, coniugando le esigenze della messa in sicurezza dei conti con le prospettive di sviluppo del territorio. L’obiettivo è la garanzia dei servizi essenziali per i cittadini piemontesi, al sostegno per il mondo dell’impresa e del lavoro, alla riduzione dei tempi di pagamento verso i fornitori di beni e servizi, che porteremo a 60 giorni.
Dai gruppi di opposizione sono giunte critiche per la riduzione di circa 20 milioni di euro delle risorse per l’assistenza e per l’assenza dei 30 milioni di euro annunciati dall’assessore Barbara Bonino per il trasporto pubblico locale (Tpl).
Momenti di vivace confronto si sono verificati dopo che la consigliera Mercedes Bresso (Pd) ha parlato di “bilancio preoccupante, perché troppo recessivo in periodo di crisi e ricco di scorrettezze contabili al limite della falsità”.
“Se il nostro bilancio è poco veritiero, il suo era palesemente falso. L’accrescimento dell’addizionale ci è quasi stato imposto per coprire quello che è stato il disavanzo della sua Giunta nel 2006 e 2007, di quasi 900 milioni. Non voglio stare a vedere se voluto o inevitabile, ma constato mio malgrado che la stessa addizionale Irpef sarà in grado di coprire sì e no solo il 20 per cento dell’intero ammontare del debito”, ha replicato Pichetto.
Il capogruppo del Pd Aldo Reschigna si è a lungo soffermato, in maniera fortemente critica, sull’art. 3, che autorizza la Giunta regionale a contrarre mutui o ad emettere prestiti obbligazionari per un importo pari a 300 milioni di euro.
Veementi le proteste per la riduzione dei fondi per i consorzi socio-assistenziali, “che distrugge il sistema delle politiche sociali in Piemonte”.
In chiusura soppresso, con l’impegno di ridefinirlo, l’art.15 che prevedeva un elenco di beni immobiliari artistici da alienare o valorizzare.

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