Lo scorso 12 marzo Sindaci provenienti da tutte le regioni del Paese hanno detto no alla cancellazione per legge o di fatto dei loro Comuni, lanciando una sfida al Parlamento e alle Regioni affinché si apra una fase “costituente” delle autonomie locali, che possa ricondurre tutti non solo al rispetto dei territori periferici e rurali, ma soprattutto a porre in essere politiche pubbliche per la valorizzazione delle aree interne.
I sindaci hanno approvato, nella grande sala del Palazzo dei Priori, il “Manifesto di Volterra”, che segna una nuova fase della battaglia contro le fusioni obbligatorie, non solo perché ne sancisce la portata ormai nazionale, ma perché dà il via ad un percorso che condurrà alla presentazione di specifiche proposte di legge, tese alla salvaguardia delle autonomie locali.
E ciò è avvenuto simbolicamente proprio in Toscana, la Regione “laboratorio”, insieme all’Emilia-Romagna, di un progetto di accorpamento e cancellazione dei piccoli comuni su larga scala. Un progetto che non tiene conto delle volontà dei cittadini, e che passa sopra ai pronunciamenti negativi nei referendum che da essi provengono.
Il testo del “Manifesto di Volterra” in difesa dei piccoli comuni
Il 12 marzo a Volterra si è svolta la Giornata dell’Orgoglio Comune, una mobilitazione di Sindaci, associazioni e cittadini provenienti da ogni parte d’Italia.
La manifestazione ha ribadito il valore dell’autonomia comunale, come riconosciuto dalla Costituzione e come fondamento della democrazia italiana e il ruolo dei piccoli Comuni come erogatori di servizi fondamentali e quali contenitori di patrimonio storico, economico, civile e culturale da salvaguardare, in particolare per le future generazioni.
I piccoli Comuni, che rappresentano il 72 per cento dei Comuni italiani, sono investiti oggi da politiche dirigistiche e centraliste che ne mettono in discussione la stessa sopravvivenza.
I Sindaci presenti a Volterra sottoscrivono il presente documento per esprimere la netta contrarietà ai processi obbligatori di fusione che significherebbero la cancellazione di molte autonomie comunali e l’indebolimento del tessuto sociale in tante aree del paese, in particolare delle aree interne che coprono la grande maggioranza del territorio italiano.
I Sindaci propongono di aprire un processo unitario costituente per la salvaguardia delle autonomie comunali, nel rispetto del principio di uguaglianza di tutti i cittadini, delle identità territoriali e finalizzato a promuovere iniziative legislative per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni.
Mar 15 2016
A Volterra contro le fusioni obbligatorie dei Comuni
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