10mila euro per i bambini di Haiti grazie al diario di prigionia di Pier Angelo Fornelli

IVREA – Ammonta a 10mila euro la cifra che l’ex deportato Pier Angelo Fornelli, residente a Ivrea, è riuscito a raccogliere in favore dei bambini di Haiti orfani e colpiti dal sisma, vendendo il suo diario di prigionia, “Diario di un ex internato in Germania” edito da Baima & Ronchetti. Spiega il Cavalier Fornelli: “La condivisione è l’espressione più vera dell’amore. In questi giorni ho avuto riscontro scritto dal presidente Mariavittoria Rava della Fondazione Francesca Rava che si occupa degli orfani di Haiti. Con gratitudine, mi hanno informato di avere ricevuto il denaro da me inoltrato tramite bonifico lo scorso 19 dicembre. Le gentili parole della presidente sono state accompagnate da un documento che spiega quali siano gli obbiettivi della fondazione. Desidero con tutto il cuore estendere i ringraziamenti a tutte le persone che hanno acquistato il diario permettendoci di raccogliere una cifra che aiuterà tanti bambini”.
La presidente Rava ha inviato a Fornelli anche una lettera scritta di suo pugno in cui evidenzia: “La sua scelta solidale ci ha molto commossi. Spiegheremo ai nostri bambini che ci sono persone nel mondo capaci di soffrire tanto senza perdere la speranza nella rinascita. Anche loro vivono in un inferno, ma, paradossalmente, hanno una forza, una voglia di vivere notevoli nonostante le loro giovani esitenze siano quotdianamente sfiorate dalla morte. Ci piacerebbe condividere anche con lei, Pier Angelo Fornelli, un viaggio ad Haiti. La sua testimonianza potrebbe essere per loro un momento di grande sprone per continuare a credere in un futuro più sereno”.
La Fondazione Francesca Rava opera ad Haiti dal terremoto del 12 gennaio 2010 per aiutare i piccoli rimasti senza famiglia, senza casa e senza cibo. Sono state da subito istituite strutture provvisorie e, successivamente, è stato possibile creare sedi denifitive che raccolgono ragazzi di diverse età.
 “Diario di un ex internato in Germania” testimonia l’esperienza diretta dell’autore, deportato dal 9 giugno del 1944 al 21 luglio del 1945, ad appena diciotto anni.
“Nessuno aveva mai letto quel diario – spiega Fornelli – Pensavo fosse una cosa solo mia, personale, scritta in un momento terribile della mia vita. Quando però ho visto al telegiornale, nei giorni immediatamente successivi al terremoto di Haiti, quattro bambini dagli occhi sgranati che chiedevano aiuto, un pezzo di pane, qualcosa dentro di me è scattato. Mi sono ricordato della fame che ho sofferto nel lager, della disperazione di quei momenti e ho deciso di pubblicare, a mie spese, le mie memorie e venderle per poter raccogliere un po’ di fondi e aiutare quei piccoli”.
Nel libro Fornelli ha ricordato il lungo viaggio da Drusacco, il paese natio in Valchiusella da cui venne prelevato, il freddo e la fatica disumana dei giorni di prigionia, la solidarietà tra deportati e il rocambolesco viaggio di ritorno.

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