Rifiuti: Scs scende nelle piazze

IVREA – «Occorre un salto di qualità.» Poche parole per presentare la campagna di sensibilizzazione messa a punto dalla Società Canavesana Servizi per dire ai cittadini dei 57 Comuni in cui Scs effettua la raccolta rifiuti che c’è spazio per migliorare. Se ne è parlato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la sede di San Bernardo d’Ivrea, alla presenza del Presidente Giovanni Truant e di Ferdinando Giuliano rappresentante Relazioni Esterne Scs, perché, se è vero che in questi anni è stato raggiunto un buon livello di differenziazione, è altrettanto vero, che nonostante le tante iniziative messe in campo, non si riescono ad ottenere maggiori risultati. Le campane, soprattutto quelle per la raccolta della plastica, contengono al loro interno ancora una quantità di “scarti” troppo elevata tale da rendere il prodotto “impuro”. La campagna è rivolta essenzialmente alle persone di buon senso, con l’obiettivo di dare risposte a chi ancora ha dei dubbi, e in tal senso va ad aggiungersi a quanto è già stato fatto, a partire dalle scuole. «Transitare nelle scuole – ha sottolineato Giuliano – significa trasmettere un messaggio alle famiglie, ma non è sufficiente. Per questo affiancheremo agli incontri pubblici con la cittadinanza, la nostra presenza nei mercati (Agliè, Caluso, Strambino, Ivrea, Borgofranco, Montalto Dora, Chiaverano, Settimo Vittone, Mazzè, San Giusto, San Giorgio); saremo periodicamente presenti all’interno dei grossi supermercati, parteciperemo a manifestazioni di carattere ambientale, programmeremo visite guidate ai centri di raccolta perché diventa importante osservare come viene selezionata la plastica, la carta, come viene utilizzato il verde. Torneremo poi a svuotare le campane di plastica analizzando insieme agli studenti il rifiuto conferito (prossimi svuotamenti a Borgofranco e Settimo Vittone).» Ad oggi i 25 svuotamenti effettuati (che hanno coinvolto complessivamente oltre 2000 persone), hanno portato alla luce materiale non idoneo mettendo a rischio il contributo mensile da parte del Corepla. «Si gioca una partita da 700mila euro l’anno – ha sottolineato il Presidente di Scs – La posta in gioco è grossa in termini di euro, che andrebbero a ribaltarsi sulle tariffe ai cittadini che cerchiamo di mantenere basse.» Basta davvero poco non riuscire ad accedere al contributo annuale se si pensa che la percentuale di impurità dal 1° ottobre sarà ridotta al 16%. «La media su cui ci attestiamo – ha continuato Giuliano – è del 17% (4 analisi mensili, a caso, dei camion) e questo significa che un conferimento sbagliato costituisce un grave danno.»
Tra le iniziative anche un concorso fotografico rivolto alle scuole dell’obbligo presenti sul territorio, diviso in due sezioni intitolate “Paese pulito, problema finito” e “Perché inquinare, se si può riciclare”, che darà vita all’allestimento di mostre itineranti, con l’esposizione finale delle opere presso la sede della Società, dove sarà una giuria di esperti ed una giuria popolare, a visionare le opere con la premiazione degli elaborati più significativi. Verrà inoltre stampato in 53mila copie il periodico “InfoCanaveseRifiuti”, e saranno attivati tre corsi per Ispettori Ambientali Volontari, figure già attive in tre Comuni (Agliè, Caluso e Villareggia), e per i dipendenti comunali. Un grande sforzo, dunque, per chiarire ancora eventuali dubbi, per conoscere nuovi indirizzi (Corepla ha da poco previsto che bicchieri e piatti di plastica puliti e gli attaccapanni, possono conferire nella plastica), senza dimenticare la legge: lasciare un sacchetto a lato della campana è “abbandono di rifiuto”, ed è sanzionabile. Attualmente per la Società Canavesana Servizi la raccolta differenziata si è assestata (periodo gennaio-agosto) al 63.5%. È stato sottolineato come ambiente, esaurimento delle materie prime, rispetto della legge rappresentino temi importanti su cui riflettere ogni qualvolta si getta via un oggetto e ci si domanda anche il perchè grossi centri come Caluso o Ivrea differenzino meglio delle frazioni limitrofe.  «Siamo bravi – ha concluso Giuliano – ma non ci schiodiamo. Siamo nati con il cassonetto stradale, mentre i giovani di oggi sono cresciuti con un diverso tipo di servizio. Per questo cresciamo con i ragazzi all’interno delle scuole, ma ci poniamo l’obiettivo di parlare nelle piazze con la gente.» Insomma occorre un’inversione di tendenza per riuscire a sbloccare una situazione in stallo ormai da anni.
Karen Orfanelli

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