BOLLENGO – Il Sindaco di Bollengo, Luigi Ricca, ha scritto All’Assessore Regionale alle Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione Massimo Giordano, circa la decisione del Gruppo Telecom Italia di chiudere l’attività della Olivetti I-Jet di Arnad, in Val d’Aosta.
Perché Ricca interessa la Regione Piemonte e non la Valle d’Aosta e perché non l’Assessorato al Lavoro? La risposta la dà lo stesso Sindaco nella lettera.
«La Olivetti I-Jet non è solo uno stabilimento produttivo, ma un luogo dove si dà del tu alla tecnologia, un laboratorio di ricerca nell’ambito della silicon technology all’avanguardia a livello mondiale. Un concentrato di conoscenze, di alte professionalità, che sono il risultato di trent’anni di ricerca Olivetti nel campo della microelettronica e microlavorazione del silicio anche per il settore medicale.
Ma Lei ha già capito che quelle eccellenze non sono solo un problema della Val d’Aosta e dei 162 lavoratori, come finora è stato presentato. Se il Piemonte non interviene, se non si trovano le strade per salvare quella realtà, quelle alte professionalità e quelle conoscenze sedimentate nel tempo se ne andranno altrove, e a pagarne le conseguenze saranno prima di tutto tante aziende piemontesi che utilizzano quelle tecnologie, quel laboratorio.
Si parla tanto di fuga dei cervelli, qui si perdono per sempre delle competenze.
E allora saranno altri costi, altri colpi alla competitività di nostre aziende canavesane e piemontesi, messe magari in difficoltà da una concorrenza che si avvarrà delle competenze “portate via” dalla Olivetti I-Jet.
Mi dicono che il personale interno sarebbe disponibile ad uno “spin-off” che però non interesserebbe a Telecom Italia, decisa a chiudere lo stabilimento.
Per questo La sollecito, nell’interesse del territorio canavesano e del suo tessuto produttivo che si avvale delle tecnologie della Olivetti I-Jet, affinché con il Suo omologo Assessore valdostano, intervenga per bloccare la fase di liquidazione dell’azienda, metta in campo la possibilità di un intervento pubblico-privato che consenta di varare un programma di rilancio e permetta di salvare un “Polo della tecnologia” di eccellenza che è utile innanzitutto al Piemonte. Del resto è dal Piemonte che è partita la Olivetti I-Jet, spostata poi in Val d’Aosta per cogliere le opportunità di sostegno finanziario che quella Regione assicurava.
So che Lei si sta prodigando per portare nuove aziende in Piemonte: non perda l’opportunità di mantenere viva una “eccellenza” che ha radici piemontesi e che è tanto utile al Piemonte ( e all’Italia).
Almeno credo ci siano tutte le condizioni perché l’Assessore alla Ricerca e l’Innovazione ci debba provare.»
Intanto i lavoratori Olivetti del Canavese, riuniti giovedì 14 giugno in assemblea, hanno approvato un ordine del giorno nel quale viene espressa la forte la preoccupazione per la crisi in corso, acuita dal precipitare della situazione in Olivetti I-Jet.
«Abbiamo appreso con viva preoccupazione la decisione di Telecom di porre in liquidazione la Olivetti I-Jet. Il precipitare degli eventi è assolutamente incomprensibile alla luce dei rapporti “ovattati” e tranquillizzanti che l’Azienda intrattiene con le Organizzazioni Sindacali. La chiusura avrà effetti negativi anche verso le decine di lavoratori canavesani attualmente occupati in Valle, così come non è chiara la destinazione del reparto di produzione di testine ad impatto che occupa lavoratori di Olivetti S.p.A. Troppo spesso abbiamo assistito alla creazione di contenitori utilizzati esclusivamente per la gestione degli esuberi e che dopo un breve periodo di attività vengono ceduti a terzi. A fronte delle ripercussioni che la vicenda Olivetti I-Jet ha e avrà su Olivetti S.p.A., l’assemblea dei lavoratori Olivetti di Ivrea chiede alla Direzione di convocare urgentemente le RSU aziendali e le Organizzazioni Sindacali territoriali perché vengano tempestivamente informate su quanto sta avvenendo.