Ad Azeglio la mostra “L’Ultima fronte 1918-2018”
AZEGLIO – Prima di D’Annunzio la fronte era al femminile, poi alla fine del conflitto il poeta-soldato la fece diventare maschile: il fronte. E’ stata inaugurata sabato prossimo 13 ottobre, presso l’Oratorio di Sant’Anna, la mostra intitolata “L’Ultima fronte 1918 – 2018” chee rimarrà aperta fino al 15 novembre. Una “mostra emozionale di oggetti della grande guerra” realizzata grazie alla sensibilità di studiosi e collezionisti locali: Silvio Barberis, Yuri Zambolin, Massimiliano De Antoni, Dino Favaro e Francesco Enrico, accanto a semplici prestatori di oggetti di famiglia che ricordano quel grande massacro di appena cento anni fa, come Michele Righino, Ilario Manfredi e Liliana Saletta. Oppure come don Mauro Agreste rettore del Santuario di Monte Stella, conservatore di un piccolo patrimonio di cultura popolare legato a quegli eventi. Simone Dorigo ha invece messo in contatto gli organizzatori dell’evento Elisa Benedetto, Dario Zara e Fabrizio Dassano con Mirko Crepaz con la sua “associazione storico – culturale Col di Lana di Pieve di Livinallongo Buchenstein” hanno realizzato un piccolo gioiello della memoria come la Mostra permanente della Grande Guerra al Passo Pordoi (2.239 m. nel comune di Canazei) ed è subito nata una fattiva collaborazione che si è propagata all’associazione “Cimeetrinceee ..per non dimenticare”, presente alla mostra di Azeglio. Dalla Valle d’Aosta Stefano Viaggio e Alida Caligaris porteranno manufatti artistici da trincea del fronte francese. Elisa
Benedetto e Fabrizio Dassano che alternano l’attività di studio portando gruppi di escursionisti dal Canavese alle trincee dell’Isonzo in Slovenia, avevano collaborato già nel 2014 alla mostra presso il Museo Garda di Ivrea dedicata alle immagini di guerra di Bernardo Perazzone, fotografo al comando della III Armata, poi avevano pubblicato il libro “Ex voto della Grande Guerra nell’eporediese e nelle vallate alpine canavesane”. Nel 2016 avevano realizzato una prima mostra ad Azeglio, grazie al sostegno dell’associazione Artev presieduta da Don Genisio Berghino che anche per quest’anno ha messo a disposizione l’oratorio di Sant’Anna, un edificio restaurato dalla medesima associazione, edificato in stile Liberty nel 1910, un perfetto contenitore per la mostra. Con il sodalizio che si è venuto a creare con persone di riferimento come Rosalba Pennisi e Maria Luisa Coda, la mostra durerà un mese intero grazie allo sforzo dei volontari dell’associazione Artev di Azeglio che di fatto renderanno fruibile al pubblico la mostra. Notevole lo sforzo logistico realizzato da Dario Zara che ha permesso di ricostruire una mostra completamente nuova e diversa rispetto a quella del 2016 con contributi importanti legati al territorio. “La missione di tutte queste azioni è quella di avere la possibilità di creare un luogo della memoria” – affermano Benedetto e Dassano, per fermare nel territorio quelle testimonianze tornate dai campi di battaglia: lettere, fotografie e
oggetti, all’inseguimento della memoria materiale e immateriale della Grande Guerra. Una lotta all’oblio di quell’evento che colpì ogni famiglia italiana, con la pretesa di avere in Canavese un museo permanente”. Tra le “chicche” della mostra una spoletta marchiata “COI”, Camillo Olivetti Ivrea, pinze taglia filo spinato modello “Caluso” e una bottiglia di Passito “tipo Caluso” rinvenuta miracolosamente intera in un ricovero presso una trincea italiana d’alta quota sul Col di Lana, un famoso motore rotativo francese Gnome – Rhone costruito su licenza a Torino nel 1917.
La mostra – ad ingresso libero – sarà aperta nei giorni feriali dalle ore 15 alle ore 18.30, il mattino (dedicato alle istituzioni scolastiche ma non solo) su prenotazione ai numeri 339.8654947 e 347.6773249.
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