La sede dei Sacri Monti: da Castellamonte a Cuorgnè

CUORGNÈ – Adesso è ufficiale la sede dei Sacri Monti non migrerà verso Crea ma resterà in Canavese e più precisamente si trasferirà a Cuorgnè.
Dal primo gennaio tutti i Sacri monti del Piemonte sono entrati a far parte di un unico ente Regionale di gestione alla cui guida è stato nominato Giacomo Gagliardini.
Questa nuova struttura comprende il Sacro Monte Calvario di Domodossola, il Sacro Monte di Crea, il Sacro Monte della S.S. Trinità di Ghiffa, il Sacro Monte di Oropa, il Sacro Monte di Varallo, il Sacro Monte di Orta e il Sacro Monte di Belmonte.
Grazie alla sinergia dei primi cittadini di Valperga, Pertusio, Prascorsano e Cuorgnè, e all’intraprendenza del giovane consigliere del Parco Silvia Leto (nella foto), il Consiglio di Amministrazione dell’Ente ha accettato il progetto messo a punto dal Comune di Cuorgnè che ne prevede lo spostamento da Castellamonte a Cuorgnè, alla ex Manifattura.
«È stato un vero lavoro di squadra, una sinergia tra più Comuni che ci ha permesso da un lato di mantenere sul territorio un importante punto di riferimento e dall’altro di preservare dei posti di lavoro che altrimenti per ovvi motivi logistici si sarebbero persi – afferma il Sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto – Oltre ai mie colleghi, ringrazio il Presidente Gagliardini per l’attenzione che ha da subito avuto nei riguardi del nostro Sacro Monte e in modo particolare voglio complimentarmi con l’Arch. Leto che è stata in grado di presentare al consiglio un ottimo progetto.»
«Il nostro progetto – dice Silvia Leto – vuole creare le basi per uno sviluppo di questa struttura per farla diventare riferimento su specifiche attività anche per gli altri Sacri Monti. La sede della Manifattura per molti motivi si presta per il raggiungimento di questi obiettivi: esiste già una zona museale che potrà essere ampliata, abbiamo la scuola di restauro del Cesma, che potrebbe diventare riferimento per la didattica del restauro delle opere presenti nei Sacri Monti e con cui si potrebbero sviluppare ulteriori sinergie. La visibilità che i Sacri Monti avranno anche a livello mediatico – conclude Silvia Leto – potrà essere da traino per diffondere la conoscenza delle realtà artistico/naturalistiche presenti nel nostro territorio.»