“I modi dell’Eros”: una grande mostra a Cuorgné

CUORGNÈ – A Cuorgné ritorna una grande mostra.
Nonostante i tempi difficili per l’economia e per la cultura in particolare, la collaborazione tra il Museo Archeologico del Canavese e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e Museo Antichità Egizie ha consentito la realizzazione di un prodotto culturale innovativo e di grande richiamo. L’iniziativa è stata possibile grazie al contributo della Fondazione Crt e al sostegno del Lions Club Rivarolo Canavese Occidentale.
Tra il 22 settembre e il 6 gennaio verrà offerta al pubblico una grande rassegna di reperti che vanno dalla Grecia Antica all’Età Romana.
L’esposizione intende presentare al pubblico reperti a tema erotico conservati nei depositi del museo, la maggior parte dei quali mai precedentemente esposti, indicativi dei vari aspetti della “sessualità” antica,  da quello cultuale a quello magico e funerario, dalla passione d’amore  al piacere di coppia.
Alla serie dei reperti provenienti dalle Collezioni storiche del Museo, non cospicua ma costituita da un insieme omogeneo di amuleti fallici e statuine in bronzo, si affiancheranno lucerne con scene amorose o più esplicitamente erotiche, ma anche reperti provenienti da scavi condotti nel territorio piemontese, quali alcuni frammenti di coppe in terra sigillata con scene erotiche da Torino e da Industria, il raro unguentario a forma di phallus da  Pollenzo, il  corredo funerario del I secolo d.C. dalla necropoli di  Vercelli appartenuto ad una donna sicuramente benestante, probabilmente da identificare con una etera,  costituito da vari reperti, tra cui  una lucerna con scena erotica e una straordinaria collana composta da diciassette pendenti fra cui due piccoli falli in materiale prezioso.
Fulcro dell’esposizione saranno le due statue appartenenti alla “Divina galleria”, la celebre raccolta di marmi antichi di Cesare Gonzaga che aveva ornato la propria residenza di Mantova e poi di Guastalla, in parte confluiti nelle collezioni dei Savoia nel 1583.
Un’altra sezione sarà dedicata al mondo greco, con una serie di vasi greci figurati di particolare valore storico e artistico appartenenti alle Collezioni storiche del Museo di Antichità,  che in considerazione del soggetto sono collocati nel percorso espositivo permanente  in modo non appariscente. Ad affiancare i reperti di collezione si è scelto di presentare una kylix con scene a carattere erotico, parte di un sequestro di materiali archeologici effettuato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, avvenuto a poche settimane dall’apertura della mostra e affidata in custodia giudiziale al Museo di Antichità.  Tra i vasi di maggiore pregio in mostra si segnalano i tre di produzione attica, editi come  provenienti da tombe etrusche nel territorio di Vulci e parte della collezione del Principe di Canino. Si tratta di vasi attribuibili a pittori famosi di VI e V a.C. secolo, oltre a un vaso a figure nere databile tra il 540 e il 520 a.C., forse proveniente dall’Italia meridionale e probabilmente pertinente alla collezione Moschini.
Sabato 22 alle, ore 18, la mostra verrà inaugurata alla presenza del Soprintendente Egle Micheletto, del Sindaco di Cuorgné Giuseppe Pezzetto e del comandante il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio capitano Guido Barbieri.
Accompagnerà la mostra un elegante catalogo prodotto in quadricromia per i tipi delle Edizioni Nautilus di Torino, coordinato da Gabriella Pantò.

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