Assolto con formula piena

CUORGNÈ – A quasi sei anni dalla campagna elettorale delle elezioni amministrative di Cuorgnè del 28 e 29 maggio 2006 si è concluso, con la sentenza di appello, il processo che vedeva imputato per diffamazione Roberto Rizzi nei confronti dei componenti della lista allora guidata dal candidato a sindaco Francesco Errante. E la sentenza è stata di assoluzione con formula piena che ha di fatto ribaltato quella di primo grado del Tribunale di Ivrea. La denuncia per diffamazione era relativa alle accuse lanciate da Rizzi alla lista di Errante di essere influenzata da comitati d’affari e da infiltrati mafiosi. Accuse non fatte al bar, ma pronunciate in diretta nel corso di una intervista televisiva organizzata negli studi di Rete Canavese qualche giorno prima del voto. Le elezioni furono vinte da Giancarlo Vacca Cavalot per un pugno di voti nei confronti della lista di errante (2.665 contro 2.591). Gli altri candidati, Roberto Rizzi ed Enzo Coello ottennero rispettivamente 588 e 545 voti. All’indomani delle elezioni partì la denuncia. Una storia giudiziaria durata appunto quasi sei anni, frutto di mancati colloqui e rapporti nel periodo del commissariamento del comune provocato dalle dimissioni di una parte di Consiglieri Comunali di maggioranza ed opposizione. Allora era Sindaco Candido Ghiglieri e a organizzare le dimissioni in massa furono alcuni esponenti della amministrazione Ghiglieri. Durante il periodo del commissariamento furono fitti i colloqui tra le forze politiche: in particolare all’interno del centro-sinistra tra l’allora Margherita e Ds rappresentati da Errante e la parte più estrema della sinistra rappresentata da Rizzi. Dai contatti e dagli incontri non venne fuori un programma comune ed alle elezioni si presentarono quattro liste guidate da Vacca Cavalot, Enzo Coello, Francesco Errante e Roberto Rizzi. Rizzi, nel corso del processo, ha sempre sostenuto che si trattava di denunce generiche e non rivolte a nessuno in particolare.