Studenti fuori sede, indotto da mezzo miliardo per il Piemonte

studenti fuori sedeLa crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio anche tanti studenti fuori sede che, dovendo rinunciare ai lavoretti svolti nelle ore non passate sui libri, si sono ritrovati a gravare sulle proprie famiglie magari già segnate dalla crisi per pagare il canone di affitto. Su questo tema e in particolare su quali aiuti siano previsti dalla Regione, il consigliere dei moderati Silvio Magliano ha interrogato, nell’ambito dei question time, l’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino
“La Regione- ha dichiarato l’assessore Chiorino – ha valutato attentamente la possibilità di intervenire in favore degli studenti. Tuttavia avendo verificato che il numero degli studenti che rientrano in una casistica delle situazioni in difficoltà risulta molto elevato per poter adottare misure a sostegno mediante fondi regionali, ha sottoposto la questione alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e al Ministero dell’Università e della Ricerca per una risposta unitaria a livello nazionale a un problema che riguarda numerose realtà, non soltanto il Piemonte. È stata poi effettuata una verifica sul decreto legge numero 34 del 19 maggio 2020, che però purtroppo non prevede espressamente la destinazione di fondi per gli affitti per gli studenti. Considerata la limitata risorse e le molteplici difficoltà dovute alle misure di contenimento che gli studenti hanno dovuto affrontare per conseguire i crediti formativi necessari – ha concluso l’assessore – si è ritenuto di non intervenire per modificare le risorse stanziate dal suddetto decreto. Vista la situazione, si è invece pensato di formulare ulteriori proposte al Ministero anche in relazione alla revisione della condizione dello studente fuori sede, proprio per individuare una serie di misure e di politiche che favoriscano il ritorno degli studenti fuori sede per l’anno accademico 2020/2021, nonostante la situazione di incertezza, anche relativamente al tema delle riaperture. In questo caso l’auspicio è quello di un ritorno in aula in presenza fisica, che ritengo essere l’unica vera possibilità di istruzione e formazione, cosa che la didattica online ha potuto soltanto tamponare. La questione non è chiusa, stiamo proseguendo i monitoraggi, analizzando possibili soluzioni e nuove proposte per reperire fondi: siamo consapevoli del problema e molto sensibili allo stesso”.
“Gli studenti fuori sede rappresentano un rilevante indotto – anche economico – per la nostra regione – ha detto il consigliere Magliano – Un recente studio dimostra che tale indotto può essere quantificato, in termini strettamente economici, in mezzo miliardo di euro (40mila studenti). Ogni studente universitario fuori sede residente sul nostro territorio spende, si calcola, fino a 10mila euro l’anno: affitto, certo, ma anche spese personali di vario genere. C’è poi un altro tipo di ritorno, non immediatamente esprimibile sulla base di cifre, ma fondamentale: ogni studente è potenzialmente un grande testimonial per il nostro territorio. Ecco perché ritengo fondamentale mettere in campo misure per rendere possibile la permanenza sul nostro territorio degli studenti anche in questa fase di uscita dall’emergenza, per esempio ipotizzando misure di sostegno economico per gli affitti.”

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