TORINO – E’ successo nel cuore della notte: la crisi di astinenza era ormai in corso ed il rifiuto dei genitori di dargli ulteriori somme di denaro per recarsi ad acquistare dello stupefacente gli hanno fatto credere che tentare il suicidio fosse l’unica soluzione possibile. Così si è recato in cucina, ha afferrato un grosso coltello e se lo è puntato alla gola. Allertati dai familiari, preoccupatissimi per il gesto, gli agenti della Squadra Volante si sono recati in pochissimi minuti presso l’abitazione segnalata, apprendendo che il giovane, un ventisettenne italiano, si era allontanato la mattina precedente da una comunità di recupero per tossicodipendenti fuori Torino ed aveva chiesto ospitalità alla famiglia.
Gli operatori trovavano l’aspirante suicida in stato confusionale, rannicchiato in fondo ad un angolo della cucina, ed intuivano l’autenticità dell’intento suicida dal fatto che stringesse con estrema forza l’impugnatura del coltello con la lama di questo contro il collo, all’altezza della giugulare.
Pertanto, mentre uno degli operatori intavolava con lui un dialogo, al fine di distrarlo, gli altri due, con un manovra coordinata, si avvicinavano da dietro e riuscivano a bloccargli i polsi, e tiravano a sé le braccia del giovane, in modo tale da disarmarlo. Il giovane, che ha numerosi precedenti di Polizia per reati contro la persona ed il patrimonio, si dimenava violentemente e sferrava calci e pugni all’indirizzo degli agenti, ma nonostante la sua corporatura robusta veniva reso inoffensivo e messo in sicurezza fino all’intervento di personale medico. Tutti e tre gli agenti hanno riportato lievi lesioni agli arti superiori.
Feb 21 2018
Salvato dalla Polizia di Stato giovane che minacciava di suicidarsi
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