SCARMAGNO – I lavoratori delle aziende coinvolte dal rogo dell’ex comprensorio Olivetti di Scarmagno sono scesi in piazza ieri mattina in via Magenta a Torino, sotto il Palazzo della Regione «per riconquistare la dovuta attenzione da parte di tutti, azienda, proprietà delle aree produttive e istituzioni, e per dare una soluzione finalmente definitiva al problema.».
«Fiom, Fim, Uilm e i lavoratori – dice un comunicato ufficiale – non possono accettare che tutta l’attenzione, le affermazioni e gli impegni assunti nelle prime ore dopo l’incendio vengano da tutti disattese nel più totale silenzio, lasciando ancora una volta almeno 300 lavoratori con relative famiglie senza lavoro e senza prospettive, ma solo con una certezza: il dramma della disoccupazione.»
«La Regione Piemonte sta continuando a lavorare in silenzio al futuro del sito di Scarmagno» ha sostenuto Claudia Porchietto, Assessore al Lavoro della Regione Piemonte.
«Ci sono situazioni delicate – sostiene l’esponente della Giunta Cota – che vanno gestite con estremo riserbo visto che ci sono in gioco commesse importanti e livelli occupazionali rilevanti. Voglio però chiarire che l’impegno della Regione non è mai venuto meno su tutti i fronti sui quali si era impegnata. In primo luogo posso rassicurare che Finpiemonte sta lavorando quotidianamente con CellTell per verificare la possibilità di un supporto finanziario volto al rilancio dell’azienda, nell’ambito del processo di riorganizzazione societaria avviato con Telis. Questo è un modo concreto per garantire i lavoratori e gli eventuali investimenti che potrà mettere in campo il pubblico. Sulle aree avevo avuto ad inizio luglio rassicurazioni sia dall’impresa sia dal fondo immobiliare che l’accordo era stato raggiunto, così non è stato. Stiamo già lavorando su altre ipotesi che peraltro la proprietà sta già vagliando in questi giorni. Sul fronte delle commesse ho interloquito con i soggetti interessati e questi mi hanno garantito attenzione per la strategicità dell’area e per i lavoratori ex Olivetti, certamente bisogna tenere i tempi all’azienda e dipanare al più presto la questione della sede. Sulla cassa integrazione, così come abbiamo già fatto precedentemente, attiveremo i nostri canali con la direzione Inps regionale per accelerare per quanto possibile le procedure» ha continuato Porchietto.
«Quello che è certo è che la Regione non si può sostituire né all’imprenditore, né alle aziende committenti, né ai fondi immobiliari. Stiamo facendo tutto il possibile e anche di più» ha concluso.
I sindacati, nell’indire lo sciopero, avevano ricordato che non è stato risolto il problema delle aree per reinsediare le attività produttive; anzi, visto il ritardo della ripresa del lavoro, alcune attività sono state trasferite in altre Regioni. Una delle realtà aziendali coinvolte sta soffrendo un ulteriore peggioramento della propria situazione economico finanziaria e questo fa temere i sindacati in merito alle sue reali capacità di tenuta. Infine non è arrivato il rinnovo dell’ autorizzazione del pagamento della cassa integrazione e i lavoratori potrebbero essere lasciati senza un’indennità economica per un lungo periodo.
Lug 30 2013
Rogo dell’ex comprensorio Olivetti di Scarmagno: lavoratori sotto la Regione
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