Rinviata giudizio ex Assessore alla Sanità: “È un processo alle intenzioni”

TORINO – Caterina Ferrero, ex Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, e il suo collaboratore Piero Gambarino sono stati rinviati a giudizio a termine dell’inchiesta sfociata in alcuni arresti nel 2011. Rinviati a giudizio anche Franco Sampò, ex Sindaco di Cavagnolo e Renzo Secreto, ex Commissario dell’Asl To 4. Sono accusati, a vario titolo, di turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta, concussione, abuso d’ufficio e altri reati.
Sul rinvio a giudizio Caterina Ferrero ha inviato un comunicato che riportiamo integralmente:
“Sono stata rinviata a giudizio per concorso in turbativa d’asta e concorso morale in abuso d’ufficio. Cioè, traducendo in pratica, per aver avviato una trattativa sulla distribuzione dei pannoloni avente come scopo l’ottenimento di un cospicuo risparmio per le casse pubbliche e l’essere stata d’accordo con il commissario dell’asl To 4  sull’opportunità di aprire un servizio di emodinamica nel comune di Chivasso.
Quindi nell’uno come nell’altro caso null’altro trattasi se non di intenzioni che dunque approderanno ad un processo alle intenzioni.
E’ già stato peraltro anche formalmente riconosciuto che l’intenzione di aprire una trattativa sulla distribuzione dei pannoloni non ha comunque comportato alcun danno alla Regione anche a prescindere da qualsiasi valutazione di merito sull’intenzione.
E’ parimenti ormai assodato che l’apprezzamento per l’apertura dell’emodinamica a Chivasso costituisce  un punto di vista che mi accomuna a decine di migliaia di cittadini piemontesi che hanno firmato numerose petizioni con questa finalità, nonché alla totalità o quasi dei politici interessati a quel territorio, alcuni dei quali ancora oggi sono attivi ed impegnati nel richiedere il ripristino di quel servizio.
Analogamente è ormai assodato che l’asta che io avrei turbato  non ha comunque avuto alcun seguito perché un anno e mezzo dopo le mie dimissioni nessuno si è ancora peritato di ribandirla.
Attendo quindi serenamente il processo  alle mie intenzioni, convinta come sono che riuscirò a dimostrarne l’assoluta legittimità e buona fede del mio operato che è sempre stato mosso dall’intento di perseguire l’interesse pubblico.”