Per battere durante il lockdown la concorrenza nelle vendite a domicilio di frutta e verdura, un commerciante del settore ha assoldato due persone per incendiare il negozio vicino al suo.
E’ accaduto il 20 marzo a Nichelino, nell’hinterland torinese. Durante l’incendio uno dei piromani, un italiano di 61 anni, si era anche ferito ed è stato così fermato dai carabinieri della locale Tenenza subito dopo l’evento. Le successive indagini, condotte con i colleghi della compagnia di Rivoli, hanno ora consentito di ricostruire l’intera dinamica dell’episodio, il movente del gesto che all’inizio poteva sembrare soltanto un mero atto vandalico, nonché individuare il mandante e un complice, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica. Si tratta di un commerciante di 35 anni del luogo e una sua dipendente, una donna italiana di 47 anni di Rivalta. Per il piromane colto sul fatto permane invece la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, a Trana.
Contestualmente è stata perquisita la casa di un quarto indagato, denunciato a piede libero per favoreggiamento. Si tratta di un amico del mandante che ha svolto il ruolo di intermediario tra quest’ultimo e i due esecutori materiali dell’incendio, che hanno ricevuta la somma di euro 1000 per portare a compimento il reato.
Giu 23 2020
Raid incendiario per il monopolio della vendita di frutta e verdura durante il lockdown
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