Tra le attività di polizia poco conosciute sicuramente rientrano gli interventi volti alla prevenzione, effettuati presso le scuole per parlare agli studenti di “rispetto delle regole” e di “percezione del rischio”.
Il “Progetto ICARO” della Polizia Stradale da più di 20 anni ha proprio lo scopo di parlare ai cittadini più giovani della nazione con il duplice scopo di educare alla Sicurezza Stradale e far conoscere compiti e attribuzioni della Polizia di Stato.
Un anno scolastico che ormai volge al termine, difficile anche per gli uomini e le donne della Polizia Stradale torinese che, come i ragazzi, si sono dovuti organizzare per svolgere gli incontri in webinar, viste le limitazioni imposte dalla pandemia in atto.
Nonostante ciò sono state raggiunti telematicamente 21 istituti, per un totale di 72 classi, incontrando 1309 studenti.
La “sicurezza partecipata”, concetto che richiama al dovere civico che ognuno deve spendersi per fare qualcosa per il bene e la sicurezza di tutti, è tra i contenuti che la Polizia Stradale ha richiamato negli interventi svolti con i ragazzi. Cambiare quei comportamenti non riconosciuti immediatamente come pericolosi: attraversare usando il cellulare o ascoltando la musica ad alto volume; non allacciare le cinture di sicurezza nei sedili posteriori, con l’errata convinzione che tanto ci sono i sedili anteriori a proteggerci; ritenerci capaci di poter svolgere contemporaneamente più cose anche durante la guida, come usare lo smartphone per chattare, come fossimo seduti in salotto sul divano.
Una parte dell’incontro è stata dedicata all’approfondimento delle regole sulle nuove forme di mobilità sostenibile che stanno prendendo sempre più piede nelle città, condizione questa non sempre accompagnata da un’adeguata conoscenza dei corretti comportamenti sull’uso di monopattini elettrici e biciclette.
Giu 25 2021
Polizia: a scuola per parlare di sicurezza stradale
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