La storia nasce all’interno dell’ospedale San Giovanni Bosco, ove una decina di giorni fa un cittadino italiano di 82 anni, ricoverato e costretto a letto, subisce il furto del proprio bancomat. Ad accorgersi dell’ammanco di una cospicua cifra dal libretto postale dell’anziano saranno, nei giorni successivi, la figlia ed il genero, i quali sporgono denuncia a Verolengo.
Il personale della Polizia di Stato in servizio presso il posto fisso dell’ospedale, ricevuta notizia del fatto, si confrontava col personale medico lì presente al fine di ricostruire cosa potesse essere accaduto; in tale frangente, una OSS, 46 anni, dipendente del nosocomio, ascoltata la conversazione, faceva accidentalmente cadere un bancomat, ed un foglietto contenente il pin, dalla cartella clinica dell’anziano, sul pavimento.
Insospettito da tale movimento, il poliziotto chiedeva ai presenti se fosse una prassi conservare il bancomat all’interno della cartella clinica del paziente; appurato che tale procedura non era assolutamente prevista, l’agente iniziava ad incalzare l’operatrice sanitaria, chiedendole come fosse possibile che la tessera si trovasse proprio lì.
A questo punto, la donna confessava che nei giorni precedenti il ricoverato le aveva chiesto la cortesia di prelevare per lui alcune somme di denaro, con la promessa che la avrebbe lautamente ricompensata. La donna, preso il bancomat dell’uomo, col relativo pin, effettuava nell’arco di 5 gg. due prelievi, per una somma complessiva di 1100 euro, che però non ha mai consegnato al paziente. Gli agenti, nel contesto della perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto la somma residua di 950 euro: la donna dichiarava infatti di averne spesi 150 per acquisti personali; la cifra recuperata è stata restituita alla vittima.
Nov 24 2017
OSS denunciata al San Giovanni Bosco
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