“È consentito, anche al di fuori del Comune di residenza, lo svolgimento di attività lavorative su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione? Si, la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo rientrano nel codice Ateco 0.1. e sono quindi consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito”.
È questa la faq, domanda e risposta, pubblicata da poche ore sul sito del Governo, che “libera gli orti”, permette l’autoproduzione, la conduzione di piccoli poderi, pezzi di terra, vigneti, oliveti, anche non adiacenti alla propria abitazione.
Ne dà niotizia l’Uncem.
È dunque consentita la cura e manutenzione di orti e terreni privati, ed è consentito spostarsi per raggiungerli, anche nel caso in cui siano in Comuni diversi da quello di residenza, certificando la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicando il percorso. Resta il divieto di spostarsi in un altro comune per la cura di giardini ed orti di seconde case.
Serve però un chiarimento ulteriore che Uncem ha già sollecitato al Mipaaf. E cioé escludere una volta per tutte dalla faq il riferimento al codice ateco 0.1 che al momento sta creando fraintendimenti anche tra gli Amministratori. A occuparsi di orti e giardini devono poter essere anche non professionisti, devono poter essere hobbisti e non solo titolari di impresa. Su questo serve una precisazione urgente che attendiamo nelle prossime ore.
Apr 18 2020
Orti “liberati”. E’ consentita la coltivazione per autoproduzione
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