TORINO – Parlavano al telefono senza alcun timore di essere intercettati perché erano convinti, di essere intoccabili. Tra gli arrestati anche un pusher che non ha interrotto la sua attività illecita neanche durante la sua degenza in ospedale. Ha organizzato e pianificato lo spaccio di cocaina mentre era ricoverato.
I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito a Torino e provincia, ieri mattina, in collaborazione con i reparti territorialmente competenti, una misura cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Torino, nei confronti di 12 indagati italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso, di estorsione, detenzione illegale di armi da fuoco, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività ha evidenziato i profili criminali degli arrestati come orbitanti nell’ambito della criminalità comune del capoluogo, dediti ad approvvigionamento e vendita, mediante rete di spacciatori al dettaglio, di cocaina, marijuana e hashish, esclusivamente nel quartiere di Barriera Milano. Nel corso dell’attività sono state già arrestate in flagranza 5 persone e sequestrati oltre 1600 grammi di droga, tra cocaina, hashish e marijuana, e 247 munizioni per pistola di vario calibro.
Gli arrestati avevano creato una sorta di cartello dello spaccio, che si conoscevano e cooperavano tra di loro ma non erano un gruppo organizzato.
Avevano creato una rete di spacciatori, in contatto tra di loro, in grado di soddisfare decine e decine di clienti di Torino. Il quartiere di riferimento era Barriera Milano dove avvenivano gli scambi o dove gravitavano i pusher.
Utilizzavano “telefoni di servizio”, cioè schede telefoniche dedicate esclusivamente per il traffico di droga. Erano arroganti e si credevano imprendibili e non intercettati. Parlavano liberamente dei loro traffici, dei loro progetti criminali e delle spedizioni punitive eseguite con le pistole in pugno.
Tra gli arrestati anche un soggetto che non ha interrotto la sua attività illecita neanche durante la sua degenza in ospedale. Ha organizzato e pianificato lo spaccio di cocaina mentre era ricoverato.
L’indagine è scaturita da un’altra inchiesta che nell’agosto scorso aveva portato all’arresto di tre rapinatori che avevano gambizzato un benzinaio in corso Taranto. Convinti di trovarli pieni di denaro e non di banale biancheria, scambiarono per soldi i pacchi di biancheria. Era accaduto la mattina del 6 maggio scorso quando due uomini incappucciati avevano assaltato il distributore di benzina Dis-Car di corso Taranto 130, ferendo con due colpi di pistola il titolare, Paolo Sarra, che aveva tentato di reagire. I banditi, dopo tutta quella violenza, erano fuggiti con una misera manciata di denaro arraffata dalla cassa, fermando al volo un’auto di passaggio. Per quella rapina, così sproporzionata e anomala, sono finiti in carcere tre uomini. Smascherati in tre mesi di indagini dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale, coordinati dal pm Antonio Rinaudo. I tre, arrestati su ordine di custodia cautelare in carcere, sono accusati di tentato omicidio a scopo di rapina.
Dic 12 2018
Organizza la vendita di cocaina mentre è in Ospedale, sgominata rete pusher italiani
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