Ordinanza slot machine: arrivano i primi verbali

CHIVASSO – Le problematiche legate alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico hanno ripercussioni molto dannose su centinaia di migliaia di persone in tutto il territorio nazionale.
Il Sindaco di Chivasso, con un’ordinanza dell’ottobre scorso, ha disciplinato la materia degli orari di esercizio delle slot machine, consentendo di giocare soltanto dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 18 alle ore 23.
Da qualche giorno al Comando di Polizia Municipale erano cominciate a giungere segnalazioni di sale giochi che non rispettavano gli orari imposti dall’ordinanza del Sindaco Ciuffreda.
A telefonare erano spesso donne che chiedevano l’intervento in quanto a giocare erano i loro mariti.
Personale della Polizia Municipale, al comando del vice comandante, dopo alcuni giorni di appostamento, ha contestato alla titolare di una sala giochi, una signora asiatica, la violazione della ordinanza elevandole una sanzione da 150 euro.
L’operazione, iniziata alle 16.15, è risultata più complessa del solito perché la sala giochi era apparentemente chiusa dall’ingresso principale esterno; era possibile accedere alla sala solo da una porticina retrostante, interna ad un cortile chiuso, comunicante con un portone e l’ingresso posteriore del bar. All’interno della Sala Giochi è stata sorpresa una donna chivassese di 57 anni che ha candidamente ammesso di aver perso in pochi minuto ben dieci euro sui primi cinquanta che aveva a disposizione. Quando gli uomini in divisa sono entrati nell’adiacente bar, un asiatico ha cercato di entrare nella sala giochi dal retro, dove ha trovato ad attenderlo del personale in borghese della polizia Municipale, che aveva dato l’avvio all’operazione quando ha visto entrare la signora dal retro della sala giochi.
Al gestore della sala giochi è stata contestata, oltre alla sanzione di 150 euro per la violazione dell’ordinanza, altri 900 euro per la mancata esposizione degli orari di esercizio.
Naturalmente il gestore dalla sala giochi è stato avvisato che alla prossima contestazione scatterà anche la chiusura dell’attività come sanzione accessoria.