TORINO – Nella mattinata, personale della Digos di Torino, in collaborazione con quello dell’ufficio di Verona, ha eseguito una misura cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria di Torino a carico dell’anarchico catanese Giuseppe Sciacca, di 40 anni, residente in provincia di Verona, per fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo.
L’attività di polizia giudiziaria – coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino – rappresenta un corollario dell’’operazione “Scintilla” eseguita lo scorso 7 febbraio dalla Digos di Torino e che ha consentito di trarre in arresto sei militanti riconducibili al centro sociale Asilo (sgomberato contestualmente all’esecuzione delle misure restrittive) per aver promosso, costituito, organizzato e partecipato a un’associazione sovversiva diretta e idonea a influire sulle politiche nazionali in materia di immigrazione mediante la ripetuta distruzione dei CIE/CPR e con sistematici atti di violenza e intimidazione nei confronti delle imprese impegnate nella gestione delle sopra indicate strutture di accoglienza.
In particolare, è stato possibile ricondurre all’associazione anarchica investigata il compimento di 21 attentati, di cui 15 con l’invio di plichi postali esplosivi a ditte e società con sedi a Torino, Bologna, Milano, Roma, Bari, Ravenna impegnate in attività di supporto alla gestione dei Centri Per Rimpatri, e 6 mediante la collocazione di ordigni rudimentali (taniche di benzina con innesco esplosivo) davanti gli uffici di Poste Italiane di Torino, Bologna e Genova.
Nov 26 2019
Ordigni esplosivi: una misura cautelare in carcere
Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/cronaca/ordigni-esplosivi-una-misura-cautelare-in-carcere/50103