Oggi, giovedì 2 luglio, coloro che avevano in programma un intervento chirurgico in una struttura ospedaliera italiana hanno visto rinviata la prestazione sanitaria.
La causa è uno sciopero dell’Usb, Unione Sindacale di Base, che lo ha proclamato per sottolineare la “fragilità del nostro sistema sanitario, malato da ormai troppi anni di tagli di posti letto, di abbandono della medicina territoriale, di carenza di personale, di inconcepibili liste d’attesa a fronte di attività intramoenia negli stessi ospedali, di mancanza di strumentazione adeguata, di cessione di pezzi al privato.”
Per farlo hanno scelto il sistema che da sempre si conosce in Italia, ed anche il peggiore se parliamo di sanità: lo sciopero.
Perchè con l’obiettivo di difendere la sanità e di migliorarne i servizi, si colpiscono tutte quelle persone che nel giorno dello sciopero avevano, magari faticosamente, conquistato il diritto ad una operazione, chi in tempi più brevi, chi in tempi più lunghi.
Non sono poche le persone che avevano in programma un ricovero ieri, 1° luglio, ed hanno ricevuto la telefonata in cui veniva annunciata la disdetta il giorno precedente. In alcuni casi anche dopo avere fatto il tampone per attestate la negatività al Covid-19.
Ore 13.30 di martedì: tampone presso la struttura ospedaliere in vista del ricovero il giorno successivo, mercoledì, e l’operazione programmata giovedì 2 luglio. Comunicazione del mancato ricovero alle 16.30 del martedì. Tampone sprecato e da rifare in un secondo momento, preparazione per l’intervento e conseguente dieta alimentare inutile, organizzazione lavorativa e famigliare per i giorni successivi da rifare totalmente. Senza contare l’ultimo aspetto, e in tanti casi il più importante: quello psicologico. Magari si trattava anche di un’operazione delicata ed attesa ed il rinvio può essere preso non benissimo dal paziente.
Ma lo sciopero del 2 luglio è stato indetto in maniera improvvisa? No, sul sito usb.it la notizia dello sciopero risale al 19 giugno.
Sindacati, Asl e strutture ospedaliere sembra che si rincorrano per fare l’una peggio dell’altra. Perchè se lo sciopero era indetto un paio di settimane prima, perchè programmare ricoveri e operazioni?
Sul sito Usb c’è un articolo con una domanda inequivocabile: “Il 2 luglio noi scioperiamo per difendere la sanità pubblica. Tu da che parte stai?” Io lo so. Sempre e comunque dalla parte del paziente che in tempi normali, in caso di pandemia, in emergenza oppure nella routine è sempre e comunque l’anello più fragile della sanità!
Quello che dovrebbe essere difeso a prescindere dalle scelte politiche e dalle difficoltà nel lavoro perchè quelle scelte e quelle difficoltà le subisce più di ogni altro.
Lug 02 2020
Operazione chirurgica rinviata per sciopero: un brutto primato italiano
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