Centinaia di manifesti funebri sono stati affissi dai militanti di CasaPound Italia davanti alle sedi INPS in decine di città italiane tra cui Torino, Chivasso e Ivrea. L’intento è denunciare la morte dell’economia italiana e di migliaia di piccoli e piccolissimi imprenditori «messi in ginocchio dalle politiche governative e “giustiziati” dai disservizi, dai ritardi e dall’incapacità di gestire i pochi aiuti statali da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.»
«L’INPS – spiega in una nota alla stampa CasaPound – dovrebbe essere l’ente pubblico di maggior sostegno ai lavoratori e agli imprenditori in questo momento di profonda recessione. E invece non soltanto si è fatta trovare impreparata a fronteggiare l’emergenza ma addirittura ha aggravato una situazione già critica. Da un lato con i disservizi telematici, dall’altro con la lentezza nella lavorazione delle pratiche che non ha ancora consentito a centinaia di migliaia di cittadini di riscuotere la cassa integrazione e i vari bonus di sostegno al reddito.»
«Non ci sono stati soltanto ritardi ingiustificabili nell’erogazione dei soldi – proseguono – ma addirittura le imprese che hanno anticipato la cassa integrazione sono ancora in attesa della necessaria autorizzazione per compensare quanto già pagato con i contributi da versare. Insomma, l’INPS, non contenta di essere in ritardo nei pagamenti, ha addirittura messo i bastoni tra le ruote anche a coloro che, per venire incontro ai propri dipendenti, hanno messo di tasca propria quanto avrebbe dovuto corrispondere lo Stato”.
Lug 08 2020
Morti aspettando la cassa integrazione: necrologi shock di CasaPound davanti alle sedi INPS
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