Sul posto sono intervenuti gli artificieri del Comando provinciale carabinieri di Torino che hanno sequestrato il materiale esplodente per la campionatura e la successiva distruzione. Un italiano di 42 anni, privo di licenza per la vendita, è stato arrestato per detenzione di materiale esplosivo.
Pochi giorni fa, i Carabinieri di Venaria Reale, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Artificieri Antisabotaggio di Torino, a seguito di un mirato servizio di controllo del territorio, hanno denunciato 6 persone responsabili, a vario titolo, per detenzione abusiva di materiale esplodente e ricettazione e sequestrati 133 kg di giochi pirotecnici. L’operazione è nata dal monitoraggio dei mercati rionali, dove in prossimità delle festività natalizie alcuni commercianti vendono anche fuochi d’artificio.I carabinieri hanno individuato una famiglia di Venaria, padre, figlia e genero, di origine napoletana, che vende frutta e verdura al mercato, ma è sospettata di vendere anche artifizi pirotecnici in questo periodo dell’anno. Il sospetto è diventato certezza, quando E.E., 60enne, con precedenti penali, e un complice, sono andati al mercato rionale torinese di corso Nizza, e hanno consegnato a un ambulante, un 37enne, con precedenti penali, 48 kg. di giochi pirotecnici. I carabinieri sono intervenuti per bloccare i venditori e gli acquirenti e nel bagagliaio dei primi hanno trovato 77 kg. di fuochi d’artificio. Contemporaneamente altri due famigliari, figlia e genero, di E.E., a bordo di un furgone, sono stati fermati mentre vendevano 48 kg a una casalinga in di Venaria Reale. È stato accertato che la vendita era priva di qualsiasi autorizzazione di polizia e il materiale esplodente era detenuto senza alcun minimo requisito di sicurezza. I due clienti sono stati denunciati alla Procura di Torino per ricettazione, mentre i 4 “venditori” dovranno rispondere di detenzione e vendita abusiva di materiale esplodente. I giochi pirotecnici, sottoposti a sequestro e messi in sicurezza dagli esperti carabinieri Artificieri di Torino, dopo le analisi di laboratorio, per capirne l’origine e la composizione chimica, saranno distrutti.