Ingente sequestro di nicotina per sigarette elettroniche

TORINO – Presso la sede operativa di una società operante nel settore della produzione di liquidi per sigarette elettroniche e la commercializzazione di componentistica per le stesse (atomizzatori, cartomizzatori, batterie, bocchini, cavetti caricabatterie ed altro) di produzione cinese, i Militari del Nas di Torino hanno effettuato un ingente sequestro di liquidi per sigarette elettroniche, contenenti nicotina in due percentuali differenti (9 ml/l e 18 ml/l) variamente aromatizzate, attraverso l’utilizzo di aromi liquidi impiegati anche nel settore alimentare. La principale violazione contestata riguarda l’inadeguata etichettatura di prodotti pericolosi, così come disciplinato da un decreto del 2003 che prevede una serie di obblighi, fra i quali la necessità di indicare in etichetta la denominazione del prodotto in lingua italiana ed il numero di telefono del responsabile della immissione in commercio e/o produttore del composto chimico. L’esigenza di indicare tale numero di telefono è fondamentale per orientare nell’immediatezza i sanitari che dovessero intervenire nei possibili casi di incidenti o intossicazioni. La nicotina sintetica liquida è estremamente pericolosa nei casi di ingestione o contatto con la pelle per cui la manipolazione del prodotto, ad esempio nel momento della ricarica di una sigaretta elettronica, è un momento critico per il quale è sempre consigliabile l’utilizzo di guanti protettivi in lattice, così come viene riportato nelle etichette di tali liquidi. L’ultimo sequestro interviene al culmine di un bimestre nel quale si sono moltiplicati i controlli ed i sequestri nello specifico settore anche a livello nazionale. Solo a Torino sono state sequestrate sigarette elettroniche e liquidi per le stesse per un valore di circa mezzo milione di euro.
Le problematiche relative alle sigarette elettroniche si riferiscono all’assenza della marchiatura CE che garantisce la qualità costruttiva della stesse, mentre le irregolarità riscontrate sulle etichette dei liquidi concernono i “consigli di prudenza” obbligatori, spesso mancanti, le “frasi di rischio” necessarie e non riportate, le dimensioni dei “pittogrammi di pericolo”, normalmente risultate inferiori a quelle prescritte dalla normativa vigente. Si stima che le principali società operanti in Italia nel settore della produzione di liquidi per sigarette elettroniche riescano a produrre giornalmente circa 150.000 flaconi, a fronte di un fabbisogno giornaliero corrispondente a circa il doppio, per gli oltre due milioni di “svapatori” (fumatori di sigarette elettroniche) italiani. Questo fenomeno crea la necessità per il consumatore di acquistare i liquidi on line, dalla Cina o da siti che comunque commercializzino prodotti cinesi, ovvero di rifornirsi presso negozi specializzati che acquistino anch’essi con le stesse pericolose modalità, in quanto i prodotti acquistati on line, destinati al mercato mondiale, non offrono le garanzie che sono obbligatorie per la normativa vigente in Italia.
Solo nella Provincia di Torino sono sorti ed operano circa 130 negozi specializzati, che si occupano esclusivamente dell’approvvigionamento e della vendita di quanto necessario per le esigenze dello “svapatore”. Un flacone di liquido da dieci millilitri con o senza nicotina e variamente aromatizzato costa mediamente sul mercato dai 5,5 ai 6 euro a fronte di un costo di produzione irrisorio, atteso che l’ingrediente più caro utilizzato, la nicotina liquida, ha un costo variante dai 70 ai 500 euro al chilo (a seconda che si tratti di produzione cinese europea o di produzione europea). È evidente il vantaggio economico di una attività imprenditoriale che si occupi di produrre liquidi per sigarette elettroniche con o senza nicotina.
Dal punto di vista normativo si inserisce inoltre, in quanto pertinente, la disciplina fornita dal codice del consumo che vieta e sanziona penalmente il commercio di prodotti pericolosi per la salute pubblica. In questo caso, al di là delle eventuali risultanze analitiche infauste su tali prodotti, la pericolosità discende dalla mancata o inadeguata informazione in sede di etichettatura fornita all’utente sul corretto impiego dei liquidi contenenti nicotina. Proseguono con grande intensità i controlli nel particolare settore attesa la rilevanza della problematica per la sicurezza della salute pubblica.

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