Giovedì mattina gli infermieri sono scesi in piazza per chiedere riforme per il nostro sistema sanitario affinché non ci siano più morti e sofferenza per mancata assistenza.
Pubblichiamo l’intervento di Giuseppe Summa, Segretario Territoriale Nursind Torino.
Purtroppo, oggi le difficoltà economiche degli Italiani sono sotto gli occhi di tutti, molti hanno perso il lavoro, molte attività sono fallite, alcuni settori sono completamente fermi da un anno e gli aiuti economici sono in gravissimo ritardo.
Per questo mi sono chiesto più volte se fosse stato il caso di parlare delle problematiche economiche degli infermieri. A quel punto mi sono fermato e mi sono reso subito conto, di aver ragionato da infermiere. Ho ragionato con l’etica e l’altruismo che da sempre ci contraddistinguono, ma che purtroppo sono anche delle zavorre che ci impediscono di migliorare le nostre condizioni. Oggi però è giusto dire che gli infermieri italiani sono dei professionisti che meritano sicuramente di più e serve dare un segnale concreto di valorizzazione economica stipendiale che si avvicini il più possibile a quello degli altri colleghi europei. Sappiamo tutti che l’ultimo contratto che fra l’altro è scaduto da tempo, è stato inadeguato e ha deluso le nostre aspettative dopo anni di blocco.
Eppure, con questa pandemia gli infermieri hanno dimostrato il loro vero valore e possiamo arrogarci anche il diritto di dire che senza le nostre capacità di adattamento e senza la nostra pragmaticità, la situazione sarebbe stata ben più drammatica.
Meritiamo uno stipendio che ci valorizzi e soprattutto che sia appetibile perché di questo passo non avremo più nessuno che abbia voglia di intraprendere un percorso universitario per svolgere questa professione che è fondamentale per il SSN.
Purtroppo, fino ad oggi abbiamo ricevuto tanti elogi, ma visto pochi fatti…anzi, ora che i riflettori si sono abbassati rispetto ad un anno fa, siamo tornati invisibili. Gli infermieri stanno aspettando ancora il famoso bonus covid.
Da 33 euro al giorno per i mesi di marzo e aprile 2020, siamo passati prima a 18 e successivamente a 6 euro nette.
Per non parlare delle numerose ore di straordinario fatte e ad oggi non ancora retribuite totalmente. Ore che sono state letteralmente regalate alle aziende nel rispetto dei cittadini che abbiamo assistito. Non è stata concessa nemmeno la possibilità di vedersi riconosciuto il tempo di lavoro per la vestizione/ svestizione e per la doccia. Nemmeno un buono pasto a chi non ha potuto mangiare per la carenza di DPI e per garantire la continuità assistenziale.
Vergogna!!!
E che dire della mancata cumulabilità dell’indennità di malattie infettive e terapia intensiva/subintensiva. Siamo addirittura costretti ad andare per vie legali con aziende che rispondono che non è previsto dal contratto!! Punto e basta! Vi chiediamo: è questo il ringraziamento? È questa la riconoscenza? Se è per questo il contratto non prevedeva nemmeno che gli infermieri dovessero affrontare una pandemia senza difese e mettere in pericolo la loro vita e quella dei propri cari. Vi rifiutate di riconoscere 4 euro lorde per turno e poi sulle delibere apprendiamo che i vostri stipendi sono aumentati ancora una volta. Vergogna!!! Per non parlare dei colleghi della sanità privata completamente dimenticati…Eppure hanno gestito anche loro la pandemia e nel caso dei contratti somministrazione lavoro hanno lavorato accanto agli infermieri del pubblico senza ricevere nemmeno 1 euro di bonus. È ora di avere un contratto di lavoro unico per tutti.
Basta differenze e remunerazioni indegne! È il momento di cambiare! Come diciamo basta anche alle critiche condizioni di lavoro degli infermieri. Un anno di pandemia fatto di sacrifici e rinunce dove è saltato lo stato di diritto. Ferie negate, salti di riposo, turni massacranti, orari di lavoro al limite della decenza, infermieri decimati costretti ad assistere numerosi pazienti e vedersi spostare da un reparto all’altro come palline da ping-pong. Soprattutto diciamo basta all’esternalizzazione del personale nel pubblico impiego e stop una volta per tutte al precariato. Non vogliamo più vedere infermieri con contratti rinnovati di mese in mese. Chiediamo concorsi e assunzioni a tempo indeterminato, altrimenti i nostri infermieri piemontesi andranno altrove come accaduto fino ad oggi. Vogliamo garanzie per tutti gli infermieri che hanno un contratto di 36 mesi o addirittura 12 mesi.
Non vogliamo più sentire parlare di tetti di spesa, bilanci, piani di efficientamento economico e tagli al personale. Vogliamo prenderci cura dei nostri pazienti dignitosamente e in sicurezza e non come accaduto fino ad oggi. E per questo oggi lo rimarchiamo a gran voce: Senza infermieri non c’è futuro!
Mag 24 2021
Infermieri nuovamente in piazza: “Mai più morti per mancata assistenza”
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