In questi giorni l’iter parlamentare del Decreto Rilancio dovrà affrontare l’ipotesi di reintrodurre gli incentivi per la rottamazione delle auto con anzianità di oltre 10 anni, stanziando fino a 4.000 euro, divisi in egual misura tra Stato e Concessionaria. Con durata dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.
Le forze politiche si dividono sul tema, tra chi sostiene che l’incentivo debba andare solo all’ibrido o all’elettrico e chi invece pensa di estenderlo anche all’endotermico alimentato a benzina o diesel.
La Fim Cisl Torino e Canavese ricoda come nel primo mese di riapertura, il mercato dell’auto ha immatricolato il 49,61 % in meno rispetto allo stesso periodo del 2019; ad aprile le vendite sono state azzerate con un 97,55 % in negativo e la perdita di fatturato si aggira intorno agli 8,3 miliardi di euro.
“Come Fim Cisl riteniamo si debba procedere con tutto il sostegno necessario al settore auto che vale il 10% del Pil nazionale introducendo anche incentivi per auto in stock presenti nei magazzini e incentivando anche acquisto auto usate ma con emissioni meno inquinanti. L’età media delle auto italiane è di undici anni e cinque mesi; una su cinque è Euro 2 o inferiore. Questi dati dimostrano che il problema non è il cambio solo verso elettrico o ibrido, ringiovanire il parco auto è un grosso aiuto al settore e ambiente. Occorrerebbe spiegare ad alcuni Parlamentari che i nuovi motori a combustione in alcuni casi hanno emissioni più basse rispetto alle ibride. In attesa di un serio piano di elettrificazione del paese con una rete di ricarica veloce e diffusa – conclude Fim Cisl – almeno si incentivi un settore che conta migliaia di dipendenti.”
Incentivi alla rottamazione delle auto: intervento della Fim Cisl Torino e Canavese