SETTIMO – L’etichetta parlava di articoli “Made in Italy”, realizzati con tessuti di ottima qualità.
Tutto falso: la merce, migliaia di capi di biancheria intima, proveniva dalla Repubblica Popolare Cinese e dall’India. Questo è quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nei giorni scorsi.
L’operazione, condotta dai Finanzieri del Gruppo Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica sabauda, ha avuto inizio nelle scorse settimane quando, in un deposito di Settimo Torinese, gestito da un italiano all’interno di un noto centro commerciale per la vendita di prodotti all’ingrosso, sono stati sequestrati oltre 200.000 articoli con le false indicazioni di origine italiana della merce.
Nel corso dell’intervento, inoltre, i Finanzieri hanno anche riscontrato numerose carenze sotto il profilo della sicurezza sul lavoro.
Le successive indagini hanno portato i Finanzieri torinesi sino in Lombardia, nell’hinterland di due diverse provincie. Ed è proprio presso un’azienda che ha le sedi operative in queste provincie, che i Finanzieri torinesi hanno sequestrato oltre 5 milioni di articoli di abbigliamento e biancheria intima falsamente etichettata “made in italy”. Il grosso quantitativo di merce era custodito presso un capannone industriale di oltre 15.000 metri, uno dei depositi dell’importatore italiano della merce sequestrata. Oltre 10 milioni di euro il valore della merce sequestrata per frode in commercio, anche in relazione alla legge che tutela l’Italianità dei prodotti. Due gli imprenditori italiani denunciati alla Procura della Repubblica di Torino per frode in commercio e per le false indicazioni di origine della merce.
Apr 18 2018
Falso Made in Italy: sequestrati 5 milioni di capi si abbigliamento
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