TORINO – “Come Regione Piemonte intendiamo, insieme alle altre regioni coinvolte, inviare una lettera alla presidenza del Consiglio e al Governo nella quale si richiamino le condizioni principali necessarie alla salvaguardia dell’occupazione e si sollecitino provvedimenti atti a riaprire il negoziato per evitare che Acelor Mittal si defili scaricando la responsabilità su tutti gli italiani. Tra queste, prioritaria è la questione dello scudo penale”.
Lo ha annunciato l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, rispondendo all’interrogazione del consigliere di Forza Italia, Carlo Riva Vercellotti. Come sottolineato nel documento di Vercellotti, la crisi dell’acciaieria di Taranto si fa sentire anche in Piemonte. Mille i posti di lavoro in bilico sul territorio regionale, appesi allo stesso destino dell’ex Ilva: duecento dello stabilimento di Racconigi e altri 800 nella fabbrica di Novi Ligure. Proprio le ripercussioni sul comparto industriale piemontese, sono state al centro dell’interrogazione.
“Nell’attesa del pronunciamento del tribunale di Milano sull’eventuale infondatezza della richiesta di recesso aziendale avanzata da Acelor Mittal – puntualizza in aula l’assessore Chiorino – occorre valutare tutti i possibili passi per giungere a una soluzione che eviti sia la perdita di posti di lavoro che di chiusura dell’Ilva.”.
Nov 20 2019
Ex Ilva, dalle Regioni una lettera a Conte
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